Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Il Piano Regolatore Generale si presenta alle Circoscrizioni

Presentato il PRG in Cascina Roccafranca per la Circoscrizione 2

“Cos’è il Piano Regolatore Generale?” introduce Paolo Mazzoleni, architetto, Assessore all’urbanistica della Città di Torino, “esperto in abitare urbano e sociale”, come recita il suo “About me” del sito personale.

Detto in due parole, è un documento che regola i suoli. Documento tecnico, certo, dove però si raccolgono strategie e opportunità, obiettivi e desideri.

E a cosa serve? Il Piano vigente è stato varato nel 1995, ma concepito negli anni ’80. Con quel Piano si è potuto attuare un riordino importante: il Viale della “Spina” per “ricucire” due parti della città separate dalla ferrovia; la nuova cittadella del Politecnico. E il parco del Po con tutto il sistema fluviale; interventi sui luoghi e sugli edifici storici e sulla paesaggistica della collina.  Un Piano (di competenza della Regione, ricorda L’Assessore), con ben 340 varianti. Ma all’epoca non c’era la Metro, altro che la seconda linea, non c’erano i grandi Centri commerciali, il Campus Einaudi.

Oggi l’attenzione è più sulla presenza dei servizi: si dà più peso alla mobilità pubblica, una mobilità urbana che deve essere veloce. Ancora: 40 anni fa non c’era un pensiero specifico su cosa sono le “aree vuote” secondo l’odierna coscienza del sistema dell’ambiente. Alle aree vuote e dismesse dobbiamo dare una funzione.

Inoltre “in questi anni, in questi giorni stiamo depositando diversi miliardi di investimenti provenienti dal PNRR e dai finanziamenti perla Metro: dobbiamo dare valore a questi investimenti”, continua Mazzoleni.

Sono 4, le fasi della progettazione: ora siamo all’interno del progetto preliminare, già avviato con una delibera ad hoc, ed un questionario on line lanciato di recente. Si tratta di dettare le linee di sviluppo.

Il paradosso: siamo una città ordinata, ben costruita, abbastanza ricca ma oggi depressa, con tanti quartieri in sofferenza. Dobbiamo liberare potenzialità. Formulare le strategie. E questo sulla base di alcune linee di lavoro già tracciate. Questi gli indirizzi, su cui sono già stati coinvolte vari attori sociali, sindacati, associazioni ed entità del territorio:

-Prossimità: non importa dove abiti o vorrai andare ad abitare, i servizi dovranno essere adeguati per tutti indipendentemente dal quartiere.

-Mobilità: obiettivo, una capacità a livello europeo, ma ancora le basi sono insufficienti, pensiamo alla seconda linea della Metro

-Innovazione e sviluppo: lasciarsi alle spalle la città a prevalente vocazione industriale

-Impatto sociale: ragionare su quale è l’aspettativa per assicurare il maggior beneficio possibile ai cittadini

-Opportunità: come acquisire migliaia di studenti per le nostre Università: ne abbiamo bisogno

L’incontro con la cittadinanza, organizzato il 20 scorso dall’Assessorato con Urban Lab, si svolge in Cascina Roccafranca, che ci ospita per la Circoscrizione 2. I temi in discussione relativi e le criticità sono riassunte dal Presidente, Luca Rolandi

Il quartiere ha avuto una vitalità e una storia di partecipazione che negli anni si è in parte esaurita, anche a causa della chiusura della grande Fabbrica. Rimane tuttavia una vocazione di coesione sociale. Ci sono associazioni, una cittadinanza attiva disposta a fare la propria parte. “Abbiamo 19 bocciofile che non siamo in grado di far funzionare”.  Dobbiamo accelerare i processi di supporto ai cittadini che si vogliono impegnare. Un esempio: anche se le disponibilità finanziarie per la manutenzione si sono dimezzate, come sappiamo, il taglio erba, anche rispetto a scelte più importanti, serve a dare risposte alla cittadinanza.

Il contesto sociale oggi vede un gran numero di anziani, spesso con pensioni modeste. Un aspetto peculiare sono i condomini svuotati, con abitazioni occupate (spesso sotto-occupate) dai nonni di famiglie che si sono trasferite. Serve rivitalizzare le aree residenziali: “Occorre creare un’alleanza generazionale”  continua Rolandi.

Abbiamo un territorio molto ampio e disomogeneo: “ci sentiamo lontani dal centro”. Eh sì, da qui si fa più in fretta ad andare ad Asti che al Campus Einaudi. La “ricucitura” di cui si parla dovrebbe tenere conto dei tempi di vita, che significa prima di tutto potenziamento della struttura dei trasporti.

Capire cosa serve, come territorio. A cominciare dalle aree dismesse ex FIAT. “Quale ruolo potrà svolgere?”. Sarà compito della Politica, non solo a livello cittadino, dare loro un significato, una funzione. E ci sono molte aree verdi da animare (Parco Sangone, Piazza d’Armi su cui si sta già lavorando) o rianimare (area Piazza Livio Bianco).

Infine ci sono gli aspetti relativi alla sicurezza e alla legalità, su cui non si può transigere, e le problematiche dell’edilizia popolare nella quale, nonostante le follie del 110% indirizzate altrove, è rimasto tutto com’era.

Uno spiraglio di positività viene dall’Associazione “ARIS Alloggiami Mirafiori” di Mirafiori Sud, il cui programma “Student Housing”  ha dato alloggio a 2600 studenti di tutto il mondo, e si sta preoccupando di trovare una casa per molte famiglie che provengono dal centro città e Barriera e vorrebbero mettere radici in zona Mirafiori.

All’Assessore Mazzoleni le conclusioni sulle strategie, ancora con pochi concetti: giustizia sociale e sostenibilità; dare una veste e animare gli spazi pubblici “vuoti”, e rendere meglio abitabili quelli residenziali adeguando i servizi. E fare in modo che ritornino i giovani, specie puntando sulle strutture universitarie.

Una domanda dal pubblico riporta l’attenzione sul tema della Metro 2. L’Assessore informa che è stato assegnato un commissario per il primo lotto, Rebaudengo -Politecnico. Siamo nella fase di Progetto Preliminare, comprensivo degli elaborati idraulici, geologici e sismici, del rapporto ambientale e della documentazione prevista dalle normative, per un totale di due anni di lavori. Si conta di aprire il cantiere a fine anno prossimo. L’assegnazione degli appalti ci porterà nel prossimo decennio, ma Mazzoleni esprime una (cauta) fiducia in un anticipo di parte del primo lotto verso la fine degli anni ’20.

Per quanto riguarda il PRG, continueranno i workshop, le cartoline con i suggerimenti verranno analizzate e digitalizzate con il questionario on line e a inizio 2024 ci sarà una restituzione pubblica dei risultati.

https://www.torinocambia.it/

Questionario

https://survey123.arcgis.com/share/f6660fca4af74833879f9ecfc4957bb2

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

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