Buio. Un’ oscurità accecante travolge ogni cosa. Una dolce musica riempie il tempo e lo spazio. Cieco, sono cieco, ricordo, cerco di focalizzare un ricordo, un’ immagine, “cosa è successo?”
Il vuoto si squarcia, e compaiono le prime figure di un mondo che non esiste più. Un aereo in volo intercontinentale, minuscole metropoli fremono e si agitano, il pianeta Terra si è appena unito in quella che è la prima federazione mondiale degli stati. La gioia squarcia le strade, le guerre sono finite.
Adesso che un’unica assemblea coordina e gestisce tutti i beni e le risorse, si ha la certezza che le preoccupazioni e le paure mondiali di un’ Apocalisse globale siano cessate. La gente esce nelle strade, abbraccia il suo vicino, volti sorridenti camminano per le strade, si affollano nelle piazze pensando a quella che sarà la loro nuova vita, senza limiti, ci si sente tutti padroni del mondo, capaci di fare qualsiasi cosa, di andare ovunque si desideri senza paura. Ci si sente un unico organismo, invincibile, sovrano, che vivrà in eterno. La speranza è tutto, un popolo senza speranze è un popolo morto, il capitalismo con il suo ultimo colpo di coda ha ridato fiducia alle popolazioni. Il grande fratello adesso detta le regole del gioco, in quattro hanno manipolato, stipulato, mosso affinché tutto ciò si potesse realizzare. I reali padroni del mondo, senza i quali tutto crollerebbe in un istante, come un castello di carte sospeso nel vuoto, tramano e gestiscono ogni cosa. Hanno dato il via alla parte finale della loro utopia. Di generazione in generazione si sono tramandati potere e segreti e conoscenze uniche, hanno dato vita a governi e manipolato guerre per mantenere un disequilibrio apparente, e aspettare il momento giusto per affermare il loro assoluto dominio. Tutto va secondo i piani, i popoli sono entusiasti, non sospettano nulla, non sono interessati a nulla; gestire un branco di animali è molto più semplice e conveniente che non avere a che fare con un singolo essere umano.
Simone Micalizzi – simonem@vicini.to.it