Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Queen & Slim, di Melina Matsoukas

Impossibile vedere Queen & Slim senza pensare a George Floyd, l’ afroamericano fermato da un poliziotto di Minneapolis e soffocato dal ginocchio dell’agente piantato sul collo per diversi minuti.
L’opera prima della regista statunitense Melina Matsoukas, originaria del Bronx newyorkese, racconta uno dei tanti episodi riportati dai media: durante un “normale” controllo di polizia, ci scappa il morto. Anche se a una analisi successiva si scopre che il controllo è stato tutt’altro che normale: violenza verbale, atteggiamento pregiudiziale, abusi d’autorità quale prassi dalle conseguenze note e drammatiche.
I protagonisti del titolo sono un cassiere di supermercato e un’avvocatessa, entrambi di colore, i quali, al  primo appuntamento, cenano in un locale di Cleveland. All’uscita dal locale, il ragazzo commette una lieve infrazione al volante e i due vengono fermati da un poliziotto, il quale li aggredisce verbalmente e vuole arrestare senza motivo Slim. Queen esce dalla vettura per far valere le loro ragioni, l’agente spara e la ferisce. Lui e Slim vengono alle mani e, nella colluttazione, parte uno sparo e il poliziotto muore. Ma chi crederebbe che l’afroamericano ha agito per legittima difesa? Con questa convinzione i due giovani iniziano la loro fuga on the road, tra Ohio e Florida, diretti a Cuba per salvarsi.


Soste e deviazioni del viaggio consentono alla regista di mostrare luoghi e genti disparate: dai bianchi dall’atteggiamento incuriosito o solidale, ai neri rassegnati a subire, mentre c’è chi incendia con proteste e disordini le strade americane. Infatti l’incidente era stato ripreso in video e diventato virale in rete, tanto che molti riconoscono Queen e Slim come gli eroi dell’unica ribellione possibile all’invisibilità e al sopruso.

Presentato al Torino Film Festival 2019 il film colpisce e convince anche grazie all’intensità dell’interpretazione dei protagonisti, Jodie Turner-Smith e Daniel Kaluuya, e ai meriti di una sceneggiatura che ha la forza di mostrare tutte le sfaccettature dell’animo umano, anche dei membri della comunità di colore nella quale, oltre ai manifestanti solidali con i fuggitivi, c’ è anche chi per soldi è disposto a tradire.

Una menzione alle suggestioni di una colonna sonora – che mescola hip hop, jazz, funky e r&b – figlia della cultura musicale della regista, nota per aver realizzato video per star come Rihanna, Jennifer Lopez e Beyoncé.

con Daniel Kaluuya, Jodie Turner-Smith, Bokeem Woodbine, Chloë Sevigny, Flea

Disponibile in streaming video
Voto: 8/10

Anna Scotton
annas@vicini.to.it

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