Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Due miti a confronto per le elezioni del 5 Giugno

Ho ascoltato in questi mesi più di un candidato alla posizione di Sindaco per la Città di Torino e devo riconoscere che ci sono due narrazioni mitologiche che totalizzano l’immaginario della gente.

Da un lato c’è “chi sa e ha potere e sta sopra di noi” e questo ci da una grande sicurezza per la soluzione dei problemi, ma il più delle volte il dopo elezioni è costellato dalla totale NON partecipazione degli elettori alla decisioni che riguardano la Città e questo fatto non è sempre imputabile all’arbitrio del Sindaco eletto, ma alla indisponibilità degli elettori a farsi carico della compartecipazione alle decisioni. In poche parole: “ci pensi lui, se no cosa lo abbiamo eletto a fare”, poi però giù mugugni e proteste sterili  per le cose fatte male o non fatte.

Potremmo definire questo primo mito come IL MITO DELL’ AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO IDEALE.

Dall’altro lato c’è “chi pensa che non essere un politico o essere un semplice cittadino gli dia patenti di competenza e decisioni giuste a prescindere” e questo lo induce a pensare che basta essere concordi col gruppo di riferimento del quale fa parte e tutto si aggiusta. Basta votare e se la maggioranza decide allora la decisione è giusta.

Sarebbe bello! Ma la democrazia è un metodo non un fine: il fine è il bene comune, il rispetto dell’altro, la libertà , il lavoro, la vita.

Potremmo definire questo secondo mito come IL MITO DEL CITTADINO ONNISCIENTE CHE NON PUÒ SBAGLIAREcharlie-brown

Dal canto mio non posso non sperare che chiunque sarà eletto rammenti ogni momento, nei fatti, che è diventato il Sindaco dei torinesi (tutti i torinesi) e a loro dovrà rispondere prima di tutto:

non al partito, alla lista, al movimento politico.

Una responsabilità enorme

franco

direttore@vicini.to.it

 

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