Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Intervista a Paola Tiziana Cruciani

Da Proietti alla Cortellesi

Giulio: Non ce devi anna’ più a lavora’
Marcella: E chi t’ha detto?!
Giulio: Te lo dico io, tu sei mia.

 A dispetto dello scambio di battute tra i giovani protagonisti, nel film campione d’incassi C’è ancora domani di Paola Cortellesi diverse donne lavorano, come Sora Franca, la merciaia: un piccolo ma significativo ruolo interpretato dall’attrice Paola Tiziana Cruciani. Nata a Roma nel 1958, dal 1979 al 1981 ha frequentato il  Laboratorio di Esercitazioni Sceniche diretto da Gigi Proietti. Da lì si sviluppa  la sua carriera televisiva, nel cinema e soprattutto nel teatro, dove si esprime come attrice, autrice e regista. Negli ultimi anni si è inoltre dedicata alla formazione dei giovani aspiranti attori.

A Torino per presentare  il libro Gigi Proietti. Insegnamenti e chiacchiere sul teatro, sull’attore e altre amenità, edito da Carocci,  giovedì 1° febbraio alle 18,30 presso il Circolo dei lettori  insieme all’autore Claudio Pallottini, con cui è stata  allieva di Proietti, la Cruciani ha soddisfatto alcune nostre curiosità.

Qual è stata la lezione più importante di Gigi Proietti?

Insegnava che quello dell’ attore è un lavoro serio, che prevede studio, disciplina, serietà, preparazione, impegno nell’ aggiornamento e che quindi non si può improvvisare: ma se fai tutto questo sì rivela il lavoro più bello e più divertente.

Il mondo dello spettacolo gli ha reso il giusto tributo?

Parliamo di tributo perché purtroppo lui non c’è più: in realtà si riconosce a Gigi di essere stato l’attore fondamentale della seconda parte del Novecento, colui che ha segnato il passaggio  dall’interprete impegnato in un’unica specializzazione all’attore poliedrico che sapeva passare  dal comico al drammatico, al musicale al varietà: doti che lo rendevano un artista davvero completo.

Lei è partecipe dello straordinario successo di “C’è ancora domani”: avevate questa consapevolezza, durante la lavorazione?

E’ stato un copione che  ha colpito fin dalla prima lettura tutti gli attori coinvolti: abbiamo capito che si stava facendo un film di grande impatto, “pop” ma serio. Che fosse un progetto nobile, capace di coniugare  contenuti importanti con la capacità di arrivare  a più persone possibile lo abbiamo percepito subito, ma nessuno di noi si sarebbe immaginato tanto successo.

 Al buon esito del film ha giovato più la promozione o  il passaparola?

Indubbiamente  il passaparola, perché chi lo ha visto si è immedesimato nella situazione e nei personaggi e ha avuto il piacere di comunicarlo.

 Per la creazione dei ruoli c’è il riferimento a persone reali?

Quelle vite lì le abbiamo incontrate tutti, le abbiamo conosciute, non sono reali ma verosimili: sono i racconti del cortile!

La Sora Franca, che lei interpreta,  vuol incarnare una delle  donne  con un lavoro autonomo, poche ma presenti anche a quel tempo.

Il mio è  un personaggio dalla  capacità di rimanere  indipendente, sola, vedova o abbandonata, non lo sappiamo: sicuramente esistevano donne che se la cavavano senza uomini anche allora.

Come è stato girare con una regista  esordiente?

Paola Cortellesi di esordiente ha poco: ha una grande preparazione, è una sceneggiatrice da anni, è stata sul set migliaia di volte.  

Come ci si sente a essere diretti da una collega?

In realtà io sono  regista di teatro, la regia cinematografica non mi  interessa, il mio interesse primario è il teatro. Ogni regista ascolta ciò che l’attore suggerisce poi decide cosa tralasciare e cosa tenere:  è il regista che dà il tono al film.

 Quali sono stati gli ingredienti azzeccati: vintage neorealistico, finale a sorpresa, trasversalità, uscita in questo momento storico?

Nessuno in particolare, ma tutti quelli elencati: è un film fortunato, arrivato nel posto giusto al momento giusto.

A quale progetto sta ora lavorando?

Seguirò l’uscita al cinema il 7 del nuovo film di Paolo Virzì Un altro Ferragosto: il seguito, trent’anni dopo, di Ferie d’agosto. E’ un progetto a cui tengo molto, è stata una lavorazione molto bella, la scorsa estate sull’Isola di Ventotene.

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*