Leggere oggi 23 Ottobre, che il presidente della Provincia Saitta consiglia gli organizzatori delle prossime Olimpiadi Invernali di pensare al riutilizzo delle strutture suona quanto meno beffardo.
Basta fare due passi e passeggiare sotto le arcate dell’ex MOI, sulla passerella Olimpica che collega Piazza Galimberti con la struttura del Lingotto, per osservare quanto siano stonate queste parole. Non che Saitta sia il responsabile di una promessa non mantenuta, ma piuttosto l’esempio di come le parole devono essere seguite dai fatti.
La promessa dopo le olimpiadi 2006, era che Torino si sarebbe riappropriata dei luoghi e li avrebbe assimililati e restituiti alla collettività, riutilizzandoli, trovando delle soluzioni, dopo i tanti soldi pubblici investiti.
Si è consapevoli che ormai nelle nostre città uno dei passatempi preferiti dai ragazzi è quello di cercare visibilità e popolarità imbrattando con la vernice delle bombolette e con i pennarelli indelebili tutto quello che trovano, riempiendo tutto di graffiti, ma è ridicolo che non si sia trovato il modo di preservare le strutture in attesa della loro riutilizzazione o vendita eventuale a privati.
Non esiste un vetro all’interno che non sia stato “dipinto”, una parete, un cartello che non sia diventata la tela di un writer, di un giochino a chi scrive più oscenità e poi se ne vanta su facebook.
In una zona come quella di Piazza Galimberti sarebbe ad esempio bastato integrare all’interno degli ex Mercati Generali, un ufficio distaccato dei Vigili Urbani, della Polizia, con un minimo di sistema di controllo con telecamere, che anche nelle ore notturne potesse fare da deterrente per i tentativi di vandalismo. Ora per non investire quattro soldi ne spenderemo molti di più per ridare dignità ad un posto che meritava miglior sorte.
Se in un anno viene utilizzata la struttura solo per la Rassegna “Paratissima”, della durata di pochi giorni, è evidente che i costi per la pulizia, la sistemazione ed allestimento saranno a carico di chi organizza, e che saranno poi ribaltati sulla collettività.
Per la prossima Rassegna, che si svolgerà tra il 6 ed il 10 novembre, gli organizzatori hanno addirittura annunciato che gli allestimenti avranno luogo solo qualche giorno prima per evitare danneggiamenti e devastazioni.
Siamo a questo punto ormai.
Il vicino piazzale poi risulta completamente abbandonato, tra le erbacce e le piante, che data l’incuria sono cresciute spontaneamente, superanto i due metri di altezza. I residenti chiedono di utilizzare questa grande superficie per parcheggio, anche in occasione degli incontri di calcio del vicino stadio Olimpico. Si attendono notizie in merito.
Sette anni sono passati e la scorsa settimana è stato pubblicato dalla Stampa un filmato girato recentemente all’interno di questa struttura.
Seguite il link per la visualizzazione del filmato:
Ora viene spontaneo chiedersi come sia possibile raggiungere questo livello di incuria.
Chi paga tutto questo? La collettività? Sono scenari deludenti, che le promesse non bastano a far dimenticare. I cittadini giustamente devono far sentire la loro voce, incalzare la Circoscizione, evitare che ci si trinceri sempre dietro scuse che non reggono, sette anni sono davvere troppi da giustificare.
Le fotografie sono di proprietà di GCavallo
Angelo Tacconi
loris@vicini.to.it