Sabato 13 dicembre, dalle 10 alle 11.30, si è tenuto presso Il Centro Interculturale di C.so Taranto 160 l’ultimo appuntamento di “Nutrire l’anima”, il corso di formazione che da Settembre a Dicembre 2014 ha analizzato tematiche religiose trasversali.
Maria Chiara Giorda e Sara Hejazi hanno dedicato l’ultima lezione ad approfondire meglio la minaccia rappresentata dall’Isis per l’Occidente cristiano. Intanto l’Isis si identifica in uno Stato Islamico, non in un semplice gruppo o associazione fondamentalista. Il pericolo incarnato dall’integralismo islamico fu teorizzato già da Georg Soros.
Costui, di nazionalità ungherese, fu allievo di Popper cioè il filosofo della “società aperta”. Georg Soros divenne ricchissimo grazie alla speculazione finanziaria e istituì la “Open Society Foundation” negli Stati Uniti atta a finanziare progetti di democratizzazione nel mondo. Ciò è possibile attraverso la pratica della non violenza, la mobilitazione giovanile, l’identificazione con un colore e frasi d’effetto.
La radicalizzazione del conflitto interreligioso è stata esacerbata, per esempio, da Huntington che ha teorizzato il “Clash of Civilization”, cioè lo scontro di civiltà tra l’Occidente (una compagine di Stati non meglio identificati) e l’Islam (neanche l’Oriente, ma una religione necessariamente identificata col nemico da sconfiggere). Lo stesso Fukuyama parlò di “Fine della Storia” in quanto la civiltà e la cultura occidentale, avendo raggiunto la saturazione, periranno nella contrapposizione con la ben più giovane civiltà araba.
Si comprende bene come, al di là del sensazionalismo mediatico di frasi come “Caduta Kobané, gli jihadisti islamici dilagheranno in Occidente”, l’Isis rispecchia fedelmente un cliché tipicamente europeo/statunitense: cioè del tagliagole barbuto, armato di scimitarra. Interessante, come osservato da Maria Chiara Giorda, è il fatto che l’Isis si faccia chiamare “califfato”.
Alla morte di Maometto, figura carismatica e leader politico, l’Islam s’interrogò circa la sua successione. Sua figlia Fatima, troppo presa dal piangere la morte del padre, ritenne ovvia la successione basata sul sangue: da essa, sgorgheranno i cosiddetti sciiti. Invece il padre dell’ultima moglie di Maometto, Aisha (una bambina di nove anni con la quale il Profeta consumerà il matrimonio dopo il compimento dei dodici anni di lei) prende le redini dell’eredità politica di Maometto: cioè da Abu Bakr, padre di Aisha, nascono i sunniti e l’idea di califfo. Per esempio l’Iran è un paese a maggioranza sciita e, a suo tempo, vide nell’ayatollah Khomeini il dodicesimo e ultimo Profeta.
Ovviamente un’ora e mezza scarsa è irrisoria per dipanare delle matasse così intricate che, mai come oggi, hanno ricadute sulla nostra vita. La guerra del Golfo, gli hezbollah, la guerra del Kippur, Israele, il conflitto israelo-palestinese, la convivenza difficile fra sciiti e sunniti etc . . . sono stati solo alcuni dei temi accennati in questi mesi di corso.
Un corso, per quanto mi riguarda, scoperto casualmente ma rivelatosi una sorpresa! Fin dalla più tenera scolarizzazione, veniamo solamente indottrinati al Cristianesimo che, spesso, neanche conosciamo così bene al di là di due/tre lezioni di catechismo cattolico. Invece, vivendo ormai in una società multietnica e globalizzata, è necessario ampliare i propri orizzonti e divenire cosmopoliti, nel senso stoico del termine, cioè “cittadini del mondo”.
Oltre alla Vergine Maria e ai sacramenti cristiani; c’è anche il nirvana buddhista, i cinque pilastri dell’Islam; il Talmud ebraico; l’affollatissimo pantheon indù . . . Se la religione, oltre ad essere professata venisse anche da tutti razionalmente analizzata, allora sì che non sarà più “l’oppio dei popoli” ma un qualcosa di arricchente e, come astutamente evocato dal titolo di questo corso, nutriente per l’anima.
Lorenzo Beatrice
lorenzob@vicini.to.it
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