Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Da San Pietro a Palazzo Madama.

La Tavola di Ugo Da Carpi per l’altare del Volto Santo

« [Ugo da Carpi]  sebbene mediocre pittore, fu nondimeno in altre fantasticherie d’acutissimo ingegno. E perché, come ho detto, fu costui dipintore, non tacerò ch’egli dipinse a olio senza adoperare pennello, ma con le dita, e parte con suoi altri instrumenti capricciosi una tavola che è in Roma all’altare del Volto Santo; la quale tavola, essendo io una mattina con Michelagnolo a udir messa al detto altare, e veggendo in essa scritto che l’aveva fatta Ugo da Carpi senza pennello, mostrai ridendo cotale inscrizione a Michelagnolo; il quale, ridendo anch’esso, risposar  “Sarebbe stato meglio che avesse adoperato il pennello, e l’avesse fatta di miglior maniera”.

Il giudizio critico di  Giorgio Vasari  colui che è considerato il primo storico dell’arte dell’età moderna, si riferisce a quell’ Ugo da Carpi “intagliatore”, sperimentatore audace, che realizzò un’opera unica nel suo genere perché eseguita non con l’arte della pittura, ma con la tecnica della stampa a matrici sovrapposte: si tratta de La tavola per l’altare del Volto Santo nella Basilica Vaticana (1524-1525), una testimonianza straordinaria di arte e fede.

Dal 16 giugno al 29 agosto 2022,  su iniziativa della Fondazione Torino Musei, in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro in Vaticano e con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Torino, i visitatori potranno ammirare quest’opera di grande interesse tecnico e artistico presso la Corte Medievale di Palazzo Madama. Dell’autore è pubblicato un esauriente  catalogo a firma della Dott.ssa Laura Donati, ed è esposto  il settecentesco ritratto eseguito da Antonio Montanari, detto il Postetta, proveniente dal Museo di Carpi.

Grazie al lavoro di figure professionali di altissimo profilo e a scrupolose ricerche, sono state svelate pienamente  la storia e la tecnica d’esecuzione dell’opera che si appresta a compiere cinquecento anni di età. Per mezzo di studi multidisciplinari, di immagini multispettrali e di diversificate indagini diagnostiche eseguite dai laboratori dei Musei Vaticani e in collaborazione con la Direzione dei medesimi Musei del Papa, si è  risaliti agli originari valori cromatici e chiaroscurali, consentendo così una migliore valutazione della Pala d’altare  con la Veronica che dispiega il velo del Volto Santo tra gli Apostoli Pietro e Paolo dell’artista emiliano, i cui colori sono oggi in gran parte perduti o alterati.

La replica a grandezza naturale della tavola  è  presentata in un suggestivo progetto espositivo, ideato dall’arch. Roberto Pulitani. La  mostra, inaugurata alla presenza dell’Arcivescovo metropolita di Torino Roberto Repole, comprende una sezione  dedicata alla figura e all’opera di Ugo da Carpi. Dell’artista sono presentati alcuni chiaroscuri del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, da cui proviene anche il disegno preparatorio di Parmigianino per la tavola di San Pietro, mutuato da una xilografia di Dürer del 1510, concessa in prestito dalla Galleria Sabauda dei Musei Reali Torino.

L’opera viene esposta al vasto pubblico grazie al sostegno di Reale Mutua e al contributo tecnico di Targetti Sankey Spa attraverso tecnologie illuminotecniche ad accensione diversificata per una narrazione visiva abbinata.

La curatela della mostra è di Pietro Zander.

Anna Scotton

annas@vicini.to.it

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