Sabato 17 maggio si è celebrata la Giornata mondiale contro l’omofobia.
Con “omofobia” s’intende la paura e l’avversione irrazionale nei confronti dell’omosessualità e di persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, basata sul pregiudizio.
Poiché il pregiudizio è fondamentalmente “pigrizia mentale”, dal momento che il giudizio precede la conoscenza; l’unico modo per combatterlo è diffondere cultura.
Di seguito sono elencati 50 spunti di riflessione, a mia libera discrezione, sulla cosiddetta “cultura gay”. Alcune voci sono più frivole/leggere mentre altre assai più impegnate.
- Untori di Aids (omosessuali/tossicodipendenti)
- American beauty
- Brotherhood
- Boys don’t cry
- David Bowie
- Orientamento sessuale/identità di genere
- Dallas Buyers Club
- Zapatero/Almodovar
- Factory girl
- Flesh
- Femminicidio/omofobia
- Frida
- Goditi il problema
- Marc Jacobs
- Il bacio della donna ragno
- Il complesso di Edipo
- Il diavolo veste Prada
- Il dubbio
- I segreti di Brokeback Mountain
- Lady Gaga
- La pianista
- Le fate ignoranti
- Lontano dal paradiso
- Vladimir Luxuria
- George Michael
- Milk
- Lgbt
- Parla con lei
- Katy Perry
- Philadelphia
- Priscilla – La regina del deserto
- Rihanna
- Royal Hammam
- Saffo
- Secretary
- Shame
- Alfonso Signorini
- Sleepers
- Splendore
- Lea T: “Ora che lui non c’è più”
- Talebani (studenti delle scuole coraniche)
- The Hours
- The Wrestler
- Transamerica
- Tutto su mia madre
- Uomini che odiano le donne
- Gianni Vattimo
- Donatella Versace
- Vicky Cristina Barcelona
- Ludwig Wittgenstein
Il mio invito vuole semplicemente essere quello di incentivare i lettori di Vicini, per esempio, alla visione di un film tra quelli proposti o a ricercare informazioni/notizie sui personaggi assai diversi tra di loro citati sopra.
Il modo più giusto infatti, secondo me, per celebrare la Giornata mondiale contro l’omofobia è quello di diffondere informazioni veritiere. Probabilmente la “paura”, se così vogliamo chiamarla, verso il mondo Lgbt nasce dall’ignoranza. L’ignoranza, a sua volta, produce il pregiudizio . . . insomma è un cane che si morde la coda.
Per spezzare questo circolo vizioso iniziamo allora a maneggiare personalmente ciò che più irrazionalmente ci inquieta. Ben presto, penetrando un mondo fatto anch’esso di emozioni e sentimenti, tutte le nostre ritrosie e perplessità crolleranno come castelli di carta.
Allora si che cesseremo veramente di essere omofobi perché, come dice Morgan Freeman, “l’omofobo non è spaventato, bensì stronzo: il che è ben diverso!”
Lorenzo Beatrice
lorenzob@vicini.to.it
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