Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

“Diritti umani violati in Asia” ad Oriente . . . di Torino

DSCF0633Sabato 17 e Domenica 18 Gennaio 2015 la Cascina Roccafranca, a cura dell’Associazione Sportidea Caleidos, ha ospitato una grande kermesse dedicata alla civiltà orientale dal titolo “Ad Oriente . . . di Torino”.

Mai come in questi anni vale il motto “La Cina è vicina” e il fiato sul collo delle cosiddette “tigri asiatiche” lo avvertiamo distintamente tutti. Accanto al fascino esotico dell’arte, cultura e gastronomia orientale, è doveroso però soffermarsi sui nodi ancora irrisolti dell’Asia, soprattutto in materia di diritti umani.

A tal proposito, Domenica 18 Gennaio dalle 9.30 alle 11.00 il dott. Giampiero Leo (Associazione Tibet e diritti umani) ha tenuto la conferenza dal titolo: “India, Cina, Indocina, Corea: facciamo il punto sui diritti umani”.

Quando si parla di violazione di diritti umani in Asia la mente vola necessariamente alle cime innevate dell’Himalaya, cioè al Tibet. E ciò che da anni insanguina il “Tetto del Mondo” deve essere reso noto. La Cina, invadendo la città sacra di Lhasa nel 1951, ha insanguinato il più trascendentale Stato esistente sul globo.

Il Tibet, con i suoi templi e i suoi monaci buddhisti, è stato costretto a fronteggiare improvvisamente un nemico che, con la sua virulenza e ferocia, minaccia di cancellare per sempre dalla Terra uno dei posti più sacri al mondo. Quello che sta accadendo in Tibet, purtroppo, è pressoché ignorato da tutti. Eppure la pulizia etnica e la rieducazione intrapresa dal braccio armato di Pechino per estirpare ogni traccia della millenaria cultura tibetana e fagocitarla così nella Repubblica Popolare Cinese non può lasciare indifferenti.

Decine e decine di monaci e monache buddhisti ciclicamente si suicidano in maniera eclatante per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale al loro dramma. Dinanzi a tali autoimmolazioni, incomprensibili ai cinesi, la stretta di ferro di Pechino è ancora più micidiale. Ancor più drammatica del Tibet, è la situazione in Corea del Nord.DSCF0632

Qui, anzi, rasentiamo la pura follia! In questo paese, caso unico nella storia, abbiamo un regime comunista dinastico. Ovvero la carica politica di capo del Partito Comunista nordcoreano, cioè di guida del paese, è assunta di padre in figlio. Altrettanto complessa e costantemente tesa la situazione tra l’India induista e il Pakistan islamico. A preoccupare il mondo è il fatto che Islamabad possiede armi nucleari che, in qualunque momento, è pronto ad usare.

Il rispetto dei diritti umani in India è tornato drammaticamente in primo piano da noi per la sorte dei due fucilieri di Marina Massimiliano La Torre e Salvatore Girone trattenuti a Nuova Delhi ormai da quasi un anno con l’accusa di aver ucciso un pescatore indiano scambiato per pirata.

Il fatto che questa situazione non si sia ancora sbloccata è dovuto al fatto che, per tanto tempo, a capo dell’India c’è stata Sonia Gandhi, leader del Partito del Congresso. Bersaglio di critiche velenose dai fanatici indù più intransigenti che l’accusano incessantemente di essere una straniera e di non fare gli interessi nazionali, la nativa di Orbassano si tiene ben lontana da questioni che potrebbero comprometterne ulteriormente l’immagine pubblica. E occuparsi del rientro in Italia di due suoi connazionali accusati di avere deliberatamente assassinato un indiano sarebbe come affossarsi da sola . . .

Insomma oltre a yoga, bonsai, sushi, origami, Osho e quanto altro c’è di intrigante dall’Asia è bene anche, in un’occasione di festa come questa, soffermarsi a pensare all’Asia nel suo complesso. E cioè interrogarsi non solo sul boom economico di Cina ed India, ma discutere anche sull’esilio dal Tibet del Dalai Lama o dei postumi che la Cambogia ancora oggi sconta per la delirante utopia di comunismo agrario tenacemente messa in pratica da Pol Pot e dai suoi khmer rossi.

Qui un brevissimo estratto video

Lorenzo Beatrice

lorenzob@vicini.to.it

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