Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Metalli sovrani

La festa, la caccia e il firmamento nell’Islam medievale.

Il mondo islamico culturalmente rappresenta il ponte tra Estremo oriente e Occidente come dimostra il progetto espositivo visibile al Mao dal 16 giugno al 17 settembre dal titolo Metalli sovrani. La festa, la caccia e il firmamento nell’Islam medievale. La mostra, a cura di Veronica Prestini,  costituisce la prima collaborazione fra il Museo d’Arte Orientale e The Aron Collection e presenta una selezione delle principali tipologie di oggetti della metallistica islamica: la serie di bruciaprofumi, portapenne, candelieri, vassoi, bacili, coppe, bottiglie porta profumo, insieme alla miniatura, può essere considerata tra le più alte espressioni della creatività artistica islamica.

Quali erano i soggetti preferiti dagli artigiani per decorare questi preziosi oggetti in metallo? Senza dubbio quello della caccia, e in particolare l’iconografia del re a cavallo affiancato da alcuni animali (spesso un falcone o un ghepardo) e da una schiava, che poteva essere un’artista scienziata e musicante. L’astronomia, che insieme all’astrologia, rivestiva un ruolo centrale nella vita dei sovrani e ne influenzava le scelte politiche, militari e persino amorose, era un tema figurativo molto comune con pianeti, costellazioni e segni zodiacali, ma anche immagini legate alla predizione del futuro; infine le scene di festa e banchetto.

A questo repertorio straordinario e metafisico si associa infine il rigore delle arti calligrafiche, utilizzato in prevalenza negli oggetti destinati all’illuminazione, quali candelieri e lampade, fondamentali non solo nella vita quotidiana e secolare, ma anche nella più sfarzosa dimensione spirituale e sacra. Fra gli oggetti più raffinati in esposizione troviamo un portapenne incrostato in argento (Mosul, Iraq, fine XIII secolo), che reca una raffigurazione del sole circondato dai pianeti, e un grande bacile in ottone inciso e ageminato in argento (Fars, Iran meridionale, XIV secolo) dalla decorazione altamente simbolica: le scene di caccia col ghepardo, col falcone e con l’arco che ricorrono su tutta la superficie dell’oggetto erano espressione di una prerogativa reale e, rimandando alle eccezionali qualità di combattente del sovrano, ne legittimavano il potere.

La selezione limitata di opere ha lo scopo di valorizzarne il pregio e favorire l’attenzione mirata a ciascuna di esse.

Come già accaduto per altri progetti espositivi del MAO, anche Metalli sovrani intende costruire un dialogo tra opere antiche e contemporanee: troviamo quindi, all’interno del percorso espositivo, l’opera Monochrome bleu (1959) di Yves Klein (1928-1962). La sperimentazione artistica sul colore di Yves Klein, si è incentrata sul blu oltremare, il cui uso  ha origini antichissime. Il blu oltremare può senza dubbio essere considerato come il più importante dei colori naturali già conosciuto e usato in pittura nell’antichità, il cosiddetto blu di Persia, che domina infatti nelle pregiatissime miniature, alcune delle quali presentate in mostra.

L’ingresso in mostra è incluso nel biglietto delle collezioni permanenti.

Anna SCOTTON

Annas@vicini.to.it

 

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