“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Una stanza tutta per noi

 

Finalmente anche a Torino hanno aperto unastanza della rabbia”. Chissà quanti di noi ne sentivano la mancanza pur non riuscendo a mettere bene a fuoco le modalità di attuazione dell’impresa.

Ebbene, qualcuno ci ha pensato.

La nostra città non è la prima ad averne una. Sarà per il carattere riservato, o magari perché ci arrangiavamo ognuno a modo proprio (chi non ha un vicino rumoroso a cui rigare la carrozzeria della Panda, o una suocera brontolona cui triturare la dentiera?) ma questa volta non abbiamo il primato.

Però adesso, anche se altri ci hanno preceduto, pure noi flemmatici torinesi potremo, pagando un’inezia, dare sfogo agli accumuli di rabbia che si depositano nella cistifellea tra un semaforo e l’altro o  seguendo un telegiornale.

Giustamente perché infierire sui muri, prendere a calci i cassonetti o dare fuoco ai citofoni?

Quando sentiamo lievitare la voglia di dare sfogo alle frustrazioni, andiamo lì, a San Salvario, ci dotiamo di casco e mazza ferrata e spacchiamo tutto.

Stanza insonorizzata, per cui, volendo, uno può accompagnare il massacro con urla e improperi ben indirizzati, nessuno a fare la spia.

20 o 40 minuti, a scelta, a seconda delle disponibilità del portafoglio o dell’ammasso di bile.

Il pacchetto comprende la distruzione di suppellettili varie, almeno un piccolo elettrodomestico, qualche bottiglia. E, ovviamente, casco, tuta e mazza.

Io la trovo un’idea mica male.

Giulia Torri

 

giuliat@vicini.to.it

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