Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Paolo Icaro: Antologia/Anthology 1964-2019

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Torino celebra lo scultore Paolo Icaro, una delle più importanti figure dell’arte italiana degli ultimi decenni, con una rassegna antologica che racconta 55 anni del suo lavoro, dal 1964 al 2019, attraverso una cinquantina di opere, in mostra dal 20 settembre al 1 dicembre 2019 nei locali della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.

Paolo Chissotti nasce a Torino il 30 settembre 1936. Iscritto alla Facoltà di Lettere presso l’Ateneo di Torino, nel 1958 diventa allievo di Umberto Mastroianni, che gli dà il nome Icaro. Dopo una permanenza a New York, prende parte alle più importati mostre dell’avanguardia internazionale e nel 1971 si trasferisce nel Connecticut dove risiederà per un decennio. All’inizio degli anni Ottanta rientra definitivamente in Italia e tiene numerose mostre personali in importanti gallerie europee e americane. Negli ultimi anni Paolo Icaro, che ora vive e lavora a Tavullia, ha visto crescere l’interesse nei confronti della sua opera da parte di artisti, critici e curatori, in particolare delle giovani generazioni.
L’esposizione propone la produzione dell’artista nel suo sviluppo temporale; mette in evidenza la sua riflessione sullo spazio e sulla scultura, alla luce di un profondo sapere filosofico e letterario, come ha dichiarato la curatrice Elena Volpato. A Torino negli anni dell’infanzia e della prima adolescenza, Icaro con la famiglia abitava in piazza della Consolata. “Giocavo tra i ruderi del centro… Ebbi la fortuna di non trovare esplosivi ma trovai altro… scoperte macabre. Quei giochi tra le macerie sono stati la mia prima grande scuola di fantasia.” Il giovane rimase impressionato dalla realtà di distruzione e costruzione, gioco e tragedia, dove ruderi e materiale accatastato si mostravano accanto a ciò che la guerra aveva risparmiato. “Più tardi, in una serie di lavori iniziata nel 1975, Icaro espose piccoli parallelepipedi di diversi materiali, i primi erano di acciaio, paraffina e gesso, sui quali aveva inciso la parola racconto e li aveva posati su grandi fogli di carta violacea ripiegata, carta da oscuramento con cui si abbuiavano le finestre durante i bombardamenti.”, spiega la Volpato.
Negli anni ’80 realizza molte opere in gesso, materiale scelto perché facilmente reperibile nella campagna del Connecticut dove abitava. Poco costoso, leggero, preferito perché è un materiale “neutro”,  per quella forma di semi-invisibilità, di trasparenza che acquista in relazione con il bianco delle pareti, tanto che le architetture elementari di Icaro, le sue nicchie, i suoi nidi, i suoi davanzali, gli stretti architravi sembrano nascere per estensione dalla parete o dal piano, “come candide forme in emersione di un volume che è luce e prende corpo senza mutare di sostanza”.
A partire dagli anni ’60 l’artista “incominciò a tracciare linee di equilibrio, nastri metallici disposti a taglio sul pavimento, formati seguendo il camminare di una persona nello spazio.” Quindi l’opera è concepita come impronta e si traduce in una linea serpentina che ha continuato ad evolversi dai primi anni Settanta e riemerge ora nei lavori più recenti.
Per la saletta che conclude il percorso dell’esposizione e si affaccia sul suo inizio, l’artista ha realizzato appositamente il lavoro Viaggio senza titolo: si tratta di una scultura fatta di uno spesso filo d’alluminio dipanato nello spazio, in un groviglio di curve in ampie volute, che dà l’idea “di un ciclo che si compie e già riprende il suo moto”. Come l’opera dell’artista.
Bernard Blistène, direttore del Museo nazionale d’arte moderna del Centre Pompidou e grande estimatore dello scultore, scrive nel contributo in catalogo: “L’opera di Icaro appare fin da subito nella sua piena dimensione concettuale”. Si tratta di avvicinarsi ad essa con animo curioso e disponibile a intraprendere l’avventura di questa conoscenza.

INFO UTILI:

ORARI: Da martedì a domenica: 10 – 18 lunedì chiuso
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura

BIGLIETTI : Solo mostra € 5
Mostra + museo Intero € 10 | Ridotto € 8

Gratuito Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card

Anna Scotton
annas@vicini.to.it

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