Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Buoni propositi per il “nostro” ambiente da Sportidea Caleidos. Un gruppo di lavoro.

Sportidea Caleidos, a partire da questo anno sociale, ha accolto l’invito dei giovani ambientalisti, coloro che lo scorso venerdì 27 settembre hanno invaso la città per Friday for Future. Iniziando dalla distribuzione delle tessere, alle quali viene associata una borraccia per l’acqua, e dalla rinuncia ai bicchieri di plastica nelle proprie sedi. Piccole cose.

Ma si può fare di più.

Sportidea Caleidos è forse la maggiore associazione del territorio ed ha assunto l’iniziativa di convocare il giorno 8 scorso presso la sua sede un incontro tra persone del territorio che provengono da varie professioni e con varie competenze, per sviluppare l’idea di un apporto concreto, sia pure limitato, alle istanze di recupero dell’ambiente e di riduzione di emissioni ed inquinamento.

Come detto da più parti ed anche da noi su questo giornale (Extinction rebellion. Presentazione di un movimento ambientalista a Binaria) i termini della questione sono noti. Si parla di un incremento delle temperature di 0,5 o più decimi di grado all’anno, e le conseguenze sono già tangibili.

Il dibattito scientifico segna una maggioranza schiacciante di coloro che sostengono questa tesi. Ma i negazionisti hanno buon gioco a citare a loro favore l’approssimazione dei modelli su cui si basano le previsioni. Chissà, viene da chiedersi, con quale animo affrontano un atterraggio strumentale con visibilità ridotta su un qualsiasi velivolo moderno, visto che i sistemi di atterraggio sono tutti basati su modelli matematici. C’è di peggio: alcuni negazionisti, sostiene Mauro Prencipe, insegnante appassionato di chimica e fisica, appaiono quanto meno decisamente approssimativi.

Ma nel brainstorming che si è aperto emergono aspetti non del tutto attesi.

Domanda: nella combustione sono più inquinanti gli sfridi di legno o il gasolio? Risposta sbagliata, quella giusta è: gli sfridi di legno.

Domanda 2: secondo voi, se tutti coloro che nel mondo hanno un’auto smettessero di usarla, di quanto diminuirebbe il livello di inquinamento mondiale? 10, 20, 40%? Risposta giusta 10%. E’ il risultato raggiunto da un esercizio svolto su base parametrica dagli allievi di uno dei corsi del professor Prencipe.

Dalla discussione emergono anche situazioni non così ovvie: proviamo ad andare a fare acquisti con il nostro contenitore per ottemperare al principio di evitare il proliferare delle plastiche. Lo ha fatto Arianna Boscarino che fa parte di un’associazione che di ambiente si occupa da tempo. Esperienza frustrante: i negozianti in genere si rifiutano di vendere prodotti sfusi, oppure ti accontentano storcendo il naso, un po’ perché la cosa esce dagli schemi abituali, ma anche perché esistono delle normative che impongono un certo tipo di confezionamento. Altro ostacolo è la narrazione di alcuni secondo cui tutto ciò che viene differenziato nella raccolta viene poi ributtato nello stesso contenitore. Che, andando a cercare la riprova, si verifica semmai nella raccolta presso la singola azienda o condominio. Ma che diventa comoda scusa per giustificare la nostra pigrizia.

Quindi se si affronta il tema occorre farlo da posizioni informate.

Azioni. La proposta per l’immediato è la creazione di un piano generico di buone pratiche da adottare in modo individuale che ciascuno di noi possa adottare, “un piano non da invasati che possa mettere a proprio agio chi ci crede” senza fanatismi, dice Alberto Elia, presidente di Sportidea Caleidos.  Ad esempio azioni di risparmio energetico, riciclo, riuso, limitazione dei consumi, riduzione degli imballaggi, mobilità sostenibile, scelte alimentari, riduzione o abolizione d’uso della plastica…

L’attuazione sarà guidata da una sorta di “decalogo” di azioni a livello familiare (se sarà un numero inferiore o superiore bene lo stesso) da preparare a cura di un ristretto gruppo di lavoro.

Partendo da queste indicazioni, cercare di aggregare quante più persone ed associazioni possibile per diffondere consuetudini virtuose. Periodicamente, raccogliere e discuterne i risultati.

Successivamente si proporranno azioni dimostrative e di generica sensibilizzazione (adesione a campagne, partecipazione a manifestazioni. Un flash mob dedicato ai giovani) e focalizzazione sui temi ambientali di eventi o attività proposte dall’associazione. Fino ad arrivare, se si riuscirà a raggiungere una massa critica sufficiente, a cercare di incidere sull’agenda degli enti locali circa scelte di tutela dell’ambiente e stanziamenti di risorse per politiche a favore di un diverso modello di sviluppo più “ambiente friendly”.

Si è fatto osservare che questo percorso non può prescindere dalla formazione. Troppe sono le informazioni parziali, contrastanti o addirittura false che circolano. Sono previsti pertanto momenti di formazione e informazione sia interna sia esterna al gruppo. Anche qui con risultati tangibili, predisporre una banca dati di informazioni tecniche di base ma verificate quanto più possibile.

E allora, partiamo.

Perché non cominciare con un birdgarden, un fazzoletto di giardino adattato per inserire delle casette per gli uccelli e nidi per gli insetti? Uno spazio bello, funzionale e che verrà arricchito dal canto di molti uccellini.
Con una facile infografica che descriva le piante più utili, ma al contempo anche esteticamente gradevoli, e per conoscere quali arredi da giardino non devono mancare, come mangiatoie per uccelli e abbeveratoi, e come devono essere installati affinché siano funzionali per chi volesse seguire l’esempio.
Per interessare i bambini, ai quali stiamo lasciando una ben diversa impronta.

https://www.sportidea.it

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

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