Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Palazzo del Lavoro Corso Grosseto: atto secondo

Qualche campanello d’allarme sta iniziando a suonare, dopo le prime prese di posizione ufficiali dal nuovo assessore all’urbanistica e vicesindaco professor Guido Montanari, e dall’assessora ai Trasporti Maria Lapietra, rispetto ai progetti portati avanti dalla precedente giunta.

Si tratta della nuova destinazione prospettata per il Palazzo del Lavoro, durante l’incontro del 7 settembre, con il comitato Italia ’61, in cui il vicesindaco ha dichiarato di non condividere il progetto approvato di riqualificazione del Palazzo del Lavoro e del sottopasso della Rotonda Maroncelli, rinunciando alla ipotesi del centro commerciale finanziato da privati.

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Firma del documento congiunto tra il Comune di Torino ed il Comune di Moncalieri

Il sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, dopo questa nuova prospettiva,  avvisa l’amministrazione di Torino, che il documento firmato congiuntamente da entrambi i due comuni, Torino e Moncalieri, nel dicembre 2015, lega la ristrutturazione di Palazzo Nervi alla realizzazione del sottopasso di Corso Maroncelli.

Questo in quanto l’opera cade all’interno del distretto urbanistico che comprende Torino e Moncalieri, e nulla può essere deciso senza la firma congiunta dei due amministratori. Montagna ritiene prioritaria la realizzazione del sottopasso in quanto il traffico da e per Moncalieri e verso le autostrade è arrivato a livello di criticità 3 su una scala da 0 a 4, problema quindi non più rimandabile.

Con il precedente sindaco Fassino, in prospettiva della realizzazione del sottopasso, si era poi arrivapalazzodellavoro003ti a stipulare un accordo con SMAT, per spostare la tubatura dell’acqua che serve Torino e che attualmente passa sotto la rotonda, con 3 milioni messi già a bilancio, ed i privati che avrebbero concorso con altri sei milioni necessari alla realizzazione.

Il sindaco Montagna, dopo la presa di posizione di Montanari, avvisa che “senza la realizzazione del tunnel, la sua firma non ci sarà su nessun accordo, e sul Palazzo del Lavoro non si potrà toccare neanche una finestra”.

Ma non è finita qui. Il Comune di Torino è in attesa di conoscere l’esito del ricorso al TAR promosso dal Comitato Italia 61′ contro il progetto nell’aprile 2016, auspicando che il giudizio sia quello di annullare la procedura. (https://www.facebook.com/Alberipalazzodellavoro/)

Ma la Città di Torino, per il tramite della sua Avvocatura, è nel contempo costituita in giudizio per resistere al ricorso, sostenendo la bontà amministrativa del progetto e della procedura. È ovvio che in questa situazione le dichiarazioni del Vicesindaco non tengono conto di questo particolare. Qualora il TAR desse torto al Comune, il danno patrimoniale ed economico per la Città a questo punto sarebbe imputabile anche all’azione della Giunta, e di sconfessione dell’operato della stessa Avvocatura comunale.

Altra vicenda quella del tunnel di corso Grosseto. In questo caso il passo indietro nel collegamento atteso da decenni, già appaltato alla Scr Piemonte, e in attesa di partenza dei cantieri,  scaricherebbe sulle casse della Città e dei contribuenti decine di milioni di euro di penali, che da una prima stima costerebbero almeno 20 milioni di euro. Lo sostiene il vicepresidente della Commissione Trasporti del Senato, Stefano Esposito. I quali toccherebbero oltre al Comune di Torino, anche le casse della Regione di cui Chiamparino è il governatore.

Inoltre si rischia anche di perdere gli oltre 160 milioni  di fondi Fas 207/13 che garantiscono il finanziamento del tunnel, già stanziati, di cui non esiste nessuna possibilità per rimodulazione.

In questo caso il grosso rischio è quello di dover rinunciare ad avere in futuro, un sistema integrato con le attuali linee SFM, che avrebbe collegato finalmente, non solo l’aeroporto ma anche tutta la valle di Lanzo, lo stadio della Juventus oltre che il complesso della Venaria Reale a tutta la rete ferroviaria del Piemonte.

Problemi scottanti che ora sono sul tavolo della sindaca Appendino, che si spera vengano risolti per il bene della città, e senza eventuale aggravio per le casse del comune.

Angelo Tacconi

loris@vicini.to.it

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