“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Londra, Uber vince causa contro Tfl e Torino è sede dello scontro legale in Italia

uber_phoneFonte: Luigi Vendola, www.ecodallecitta.it

La sentenza emessa il 16 ottobre dal giudice Mr Justice Ouseley stabilisce che: “il tassametro, ai fini della Sezione 11 del Private Hire Vehicles (London) Act del 1998, non è un dispositivo che riceve i segnali GPS nel corso di un viaggio né inoltra i dati GPS a un server situato all’esterno del veicolo, così da determinare una tariffa che è parzialmente o totalmente valutata in relazione alla distanza percorsa e il tempo impiegato, attraverso l’invio delle informazioni sulle tariffe al dispositivo”.

In parole povere il giudice dell’Alta Corte londinese stabilisce che i driver di Uber (la nota app della ditta Tech) non sono da considerarsi dei tassisti perché semplicemente non usano il tassametro, stabilendo che il servizio offerto da Uber è da ritenersi a tutti gli effetti legale.

Potrebbe sembrare una banalità ma non lo è, infatti per la legislazione britannica il tassametro è ad uso esclusivo dei Black-cab, ossia i famosi taxi londinesi. La pronuncia dell’Alta Corte si è resa necessaria dopo che Tfl – Transport for London-, l’ente che gestisce i trasporti nell’area metropolitana di Londra, assieme a Licensed Taxi Drivers Association e Licensed Private Hire Car Association avevano chiesto di fare chiarezza sul servizio offerto da Uber.

In Italia la situazione rimane confusa, infatti l’applicazione UberPop è stata sospesa perché resa illegale dalla sentenza del Tribunale di Milano del 10 luglio 2015 mentre rimane ancora attivo, a Roma e Milano, il servizio Uber Blak. La differenza tra i due servizi è semplice, quello ancora legale permette di diventare autista solo se si possiede una licenza da Noleggio Con Conducente (NCC) e l’auto è assicurata come mezzo per effettuare il servizio NCC, mentre UberPop permetteva a tutti di poter diventare driver con l’unica clausola che l’automobile fosse di proprietà del guidatore. Dal punto di vista del fruitore dell’app la differenza è nei prezzi. Infatti UberPop era decisamente più economica, più del 50% in meno, come mostra la tabella pubblicata da Il Sole 24 Ore a fine maggio 2015.

Ma non è finita qui. È notizia di questi giorni che Uber ha deciso di intraprendere una azione legale contro i tassisti, scegliendo Torino come foro competente. Se la sentenza mai arriverà e sarà in suo favore è possibile che le cose cambino.

L’appuntamento è quindi per la prima udienza il 16 dicembre presso il Tribunale di Torino.

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