“Oltre a essere la mia città, Torino è anche la mia casa. E come ogni casa contiene un ingresso, la stazione di Porta Nuova, una cucina, il mercato di Porta Palazzo, un bagno, il Po, e poi naturalmente il salotto di Piazza San Carlo, e quel terrazzo che è il Parco del Valentino, e il ripostiglio del Balon, e una quantità di altre cose e di altre storie. Aprire questo libro è un po’ come entrare in casa nostra. Mia. Vostra.” Così Giuseppe Culicchia citava se stesso ed il suo libro “Torino è casa mia” nel 2005.
“Torino, nel corso degli ultimi anni, ha davvero cambiato pelle e ha cominciato a scrollarsi di dosso gli stereotipi che un tempo saltavano fuori solo a nominarla: la ‘grigia città industriale’, il ‘laboratorio’, la ‘culla dell’Azionismo’ capace di coniugare la ‘cultura operaia’ con il ‘catalogo Einaudi’. Queste sono le parole con cui Culicchia presenta la sua riedizione, verrebbe da dire la sua ristrutturazione, del volume che parla delle trasformazioni che ha subito la città in anni recenti, in particolare dall’epoca del suo primo “Torino è casa mia”
Vicini è stato di recente testimone di questa recente metamorfosi, almeno nei suoi aspetti urbanistici, collaborando con lo staff dell’assessore all’urbanistica Lorusso che li illustrava alla cittadinanza in una serie di incontri presso i quartieri interessati dagli interventi.
“Più di ogni altra città italiana, Torino ha saputo rinnovarsi facendo un triplo salto mortale carpiato, e tra un’Olimpiade e una cementificaz… pardon, una riqualificazione urbana, si è magicamente trasformata nella ‘Città della Movida’. E allora ‘Torino è casa mia’ che ho scritto qualche anno fa aveva bisogno di qualcosa di più di una rinfrescata. Così mi sono detto: vale la pena riscriverlo daccapo.”
“Torino è casa nostra” è il titolo del nuovo libro che Giuseppe Culicchia presenta nell’incontro con i lettori per il ciclo “Leggermente 2015-2016” giovedì 14 prossimo, ore 18, presso Cascina Roccafranca.
“Leggermente”, dopo l’incontro di apertura con Fahrad Bitani, autore afgano, e in dicembre, con Lidia Ravera (di cui si è riferito su questo giornale), continua ora con altri appuntamenti significativi in Gennaio: Giuseppe Culicchia, appunto il 14, e Dacia Maraini il 29.
Ma novità di questa edizione è una serie di appuntamenti organizzati dalla Circoscrizione 2 con la formula di Caffè letterari, in cui l’Alberghiero statale G. Colombatto sarà partner del progetto: gli studenti, attraverso un percorso didattico cureranno l’aspetto gastronomico e il servizio di sala, ispirandosi ai testi presentati, in modo da ricreare l’atmosfera dei tipici caffè letterari. Protagonisti , autori del nostro territorio: Fabio Geda ha presentato in dicembre “Berlin i fuochi di Tegel” e Massimo Battaglio, ancora in dicembre, “Storie del putagè”, sapori piemontesi da “Agnolotti” a “Zabaione” mentre il 20 di questo mese Giorgio Enrico Bena incontrerà i lettori per il suo “Schizzi d’Africa”
Ne daremo avviso puntualmente su queste pagine.
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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