Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

SEEYOUSOUND 7 International Music Film Festival

Non si può fermare la musica; non si ferma Seeyousound. Il primo festival italiano dedicato al cinema a tematica musicale torna dal 19 al 25 febbraio 2021 in doppia versione: digitale sulla nuova piattaforma streaming vod PLAYSYS e fisica grazie alla rinnovata collaborazione con il Cinema Massimo MNC di Torino.

Sarà una nuova edizione lunga 7 giorni che ancora una volta farà  incontrare la magia delle “sette note” con quella della “settima arte”.

Seeyousound è stato tra i primi eventi a doversi fermare a causa del lockdown imposto dall’emergenza Covid che, come una saetta, ha colpito il festival tre giorni dopo l’inaugurazione. Pertanto il fulmine,  diventato simbolo di rinascita, è l’immagine che accompagnerà il festival.

SEEYOUSOUND è sempre stata impegnata in prima linea nel proporre ardite sonorizzazioni di film muti (la più entusiasmante è stata forse quella di Metropolis a cura del messicano Murcof) e nel favorire e sostenere il dibattito circa la prassi della sonorizzazione contemporanea. SEEYOUSOUND ha peraltro recentemente lanciato una call internazionale rivolta a giovani musicisti e compositori per la partecipazione ad un contest che prevede la sonorizzazione originale di un’opera del cinema muto. La call si inserisce nell’ambito di TOurDAYS, progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino e TOdays Festival. E anche la line-up 2021 prevede almeno tre appuntamenti particolarmente interessanti dal punto di vista squisitamente musicale.

In attesa di conoscere il programma di film in competizione, lungometraggi fuori concorso e film-evento, segnaliamo i primi 7 titoli che racchiudono l’intero spettro dell’universo musicale, molti dei quali presentati in anteprima.

  1. A SONG CALLED HATE di Anna Hildur. La partecipazione degli Hatari, pluripremiata band di techno e BDSM, autodefinitasi anticapitalista, all’Eurovision 2019 di Tel Aviv, si è trasformata nell’occasione per scatenare sul palcoscenico internazionale il dibattito intorno al conflitto Israeliano-palestinese. L’esibizione della band ha superato le semifinali dell’evento e si è classificata al decimo posto (232 punti totalizzati), risultando la sesta più votata dal pubblico a casa. All’annuncio del punteggio finale, il gruppo ha esposto sciarpe con scritte e colori della bandiera palestinese, scatenando non poche controversie nella stampa internazionale.

  1. DON’T GO GENTLE – A FILM ABOUT IDLES, un film sulla heavy post-punk band britannica Idles. Consacrati al grande pubblico con la pubblicazione di Ultra Mono, uscito a settembre di quest’anno, gli Idles sono una delle realtà più interessanti del panorama internazionale odierno.
  2. ROCKFIELD: The Studio On The Farm di Hannah Berryman. L’avventura di due fratelli che hanno trasformato la loro fattoria nella profonda campagna gallese nel primo studio di registrazione residenziale di sempre. A Rockfield Black Sabbath, Queen, Robert Plant, Iggy Pop, Simple Minds, Oasis, The Stone Roses, Coldplay e molti altri hanno inciso canzoni come Bohemian Rhapsody, Yellow e Wonderwall.

  1. NOTHIN’ AT ALL documenta il ritorno di Pivio all’attività  concertistica. Portato alla notorietà  internazionale da Hamam – Il bagno turco diretto da Ferzan Ozpetek, Pivio ha composto oltre 150 colonne sonore sia per il cinema che per la televisione, vincendo tra gli altri tre David di Donatello e quattro Nastri d’Argento.
  2. LA LEGGENDA DEL MOLLEGGIATO. Il regista torinese Francesco Ferraris, ha ripreso 12 giovani musicisti contemporanei che hanno rielaborato il repertorio più black ed esterofilo – nonché meno conosciuto – di Adriano Celentano, sotto la guida di tutor come Nu Guinea, Tommaso Cappellato, Willie Peyote, Gianluca Petrella.
  3. MOONDOG CAN SEE YOU. Il regista Miha Sagadin illustra l’opera del cantautore e compositore statunitense Louis Thomas Hardin. Un artista complesso, diviso tra amore per la musica classica, vita beat e jazz, precursore del minimalismo.
  4. CONTRADICT . I registi svizzeri Peter Guyer e Thomas Burkhalter per cinque anni hanno documentato la nuova generazione di musicisti in Ghana, che continuano le lotte postcoloniali dei loro genitori e nonni, ma con nuovi mezzi e nuovi alleati. Grazie a strumenti a basso costo e a internet, registrano artigianalmente e diffondono rapidamente la loro musica con cui reclamano un nuovo ruolo per l’Africa nel mondo di oggi e insegnano ai loro coetanei accettazione di sè e autostima.

PER INFORMAZIONI:

www.seeyousound.org           info@seeyousound.org  facebook.com/SEEYOUSOUND  instagram.com/seeyousoundfestival   twitter.com/seeyousound

Matteo Gentile

matteog@vicini.to.it

Anna Scotton

annas@vicini.to.it

 

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