Le cinque raccomandazioni di Roberto Burioni, virologo del San Raffaele di Milano, per difendersi dal nuovo coronavirus e contribuire a ridurne la diffusione.
1.
Il coronavirus sfrutta i contatti umani, sfrutta i nostri sentimenti, la nostra espansività, per cui evitateli. Salutate i vostri amici con un gesto a distanza, non date loro la mano, non abbracciateli e non baciateli.
È brutto perché noi siamo abituati a questa fisicità, ma in questo momento dobbiamo accantonarla e dimenticarla, altrimenti facciamo un piacere al virus. Facciamo sì che il nostro affetto traspaia dal volto, dal sorriso, dai gesti, ma non dal toccarsi e dall’essere vicini.
2.
E, infatti, il secondo consiglio è di non stare troppo vicini alle persone, quando ci parliamo. Il coronavirus si trasmette attraverso delle piccole goccioline che riescono ad arrivare fino a 1 metro di distanza. Per cui, se teniamo una distanza superiore al metro quando parliamo con una persona siamo al sicuro.
3.
La tosse, lo starnuto: è importante non tossire o starnutire senza proteggersi con un fazzoletto di carta che poi dovete buttare via. Se vi trovate in un momento di emergenza, mentre vi viene uno starnuto o un colpo di tosse e non avete un fazzoletto, starnutite non nella mano, ma nella piega del gomito.
4.
Evitate i luoghi affollati, dove virus come questo si trasmettono con grande facilità. Quindi: no alle partite, no ai concerti, no alle feste affollate. Evitate i posti dove si radunano molte persone.
5.
Infine, il più importante: lavarsi spesso le mani, lavarle a lungo, con acqua e sapone, usando detergenti alcolici quando non è possibile l’utilizzo di acqua e sapone.
E alla fine, usare queste opportunità per stare un po’ in casa, per leggere un buon libro, per guardare un film o ascoltare quel disco che da tanto tempo stava lì, fermo sullo scaffale: ecco, questo è il momento buono per farlo.
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