Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

1000 culle

Nasce a Torino il progetto “1000 Culle” presentato in una conferenza stampa organizzata dal Cultural Welfare Center e tenutasi a Palazzo Madama il 17 novembre alle 10:30.

Porta come sottotitolo nutrirsi di cultura dai primi 1000 giorni e mette in rete Biblioteche Civiche, Musei e Ospedali per quanto riguarda le iniziative rivolte ai bimbi piccoli della città.

L’obiettivo è di unire questi Enti in un sistema Eco territoriale per il benessere dei bambini e dei loro genitori dai primi 1000 giorni.

Partendo dai recenti studi scientifici che testimoniano come i primi 1000 giorni di vita siano fondamentali per la salute e lo sviluppo biologico, intellettivo, linguistico ed emotivo di bambini e bambine, il progetto 1000 culle è volto ad offrire ai nuclei familiari un’offerta culturale integrata e unisce arte, letteratura e musica quali risorse per la crescita dei bambini, il loro benessere e quello delle loro famiglie.

1000 culle: perché?

Perchè i primi 1000 giorni partono dal momento del concepimento fino al compimento dei 2 anni di età. Nei primi due anni si forma il più alto numero di connessioni neuronali in risposta alle interazioni con l’ambiente e con le persone che si prendono cura del bambino: sono queste connessioni a dare valore al patrimonio neuronale geneticamente determinato.

Il nutrimento dell’intelligenza e delle emozioni è attivo già in gravidanza poiché già prima della nascita i bambini sono sensibili a stimoli quali la luce, i suoni, i movimenti della mamma; leggere ad alta voce, vivere in un’esperienza rilassante in luoghi di bellezza come i musei e ascoltare musica con i bambini sono esperienze che contribuiscono a una buona crescita e a un buon sviluppo futuro.

A questo proposito sono già presenti delle iniziative nelle Biblioteche, nei Musei e nei luoghi della Musica.

Nati per leggere fa parte di un programma che ha l’obiettivo di promuovere la lettura in famiglia fin dalla gravidanza e coinvolge consultori pediatrici, settori materno-infantili ospedalieri, biblioteche, laboratori di lettura, asili nido e scuole dell’infanzia . In particolare le biblioteche forniscono spazi a misura di mamma e bambino, libri adatti a tutte le età, letture dedicate ai bambini piccoli, consigli per la lettura in famiglia e a scuola dal momento che la lettura ad alta voce, che è quella che si fa ai bambini piccoli, è fonte di conoscenza, di esperienze condivise, di arricchimento cognitivo e linguistico e, soprattutto, di relazioni con la persona che legge che ha spesso (vedi mamma papà nonni) un contatto fisico col bambino.

Per quanto riguarda invece i Musei esiste il Passaporto Culturale per un anno di accoglienza gratuita per bambini e bambine con i loro accompagnatori nei musei Family and Kids friendly: 41 musei della rete “abbonamenti musei” sono luoghi in cui stare bene, portare i bambini senza preoccuparsi che disturbino, godere di un luogo di bellezza e rilassarsi.

Infine la Musica per la Vita

La musica è una risorsa per la vocalizzazione, lo stimolo per la predisposizione innata per alcune capacità musicali, per la sincronizzazione ritmico- motoria, ma soprattutto per l’educazione all’ascolto: l’esperienza musicale e canora sin dall’epoca prenatale stimola lo sviluppo cognitivo, linguistico, emotivo e sociale dei bambini offrendo opportunità eccellenti per interazioni di qualità per genitori bambini.

In quest’ottica segnaliamo lo Spazio Bambini e Ragazzi che è stato inaugurato sabato 12 novembre al Polo culturale Lombroso nell’ambito della collaborazione tra il Polo e le Biblioteche Civiche Torinesi, nello specifico la biblioteca Natalia Ginzburg.

Nel cuore del Quartiere San Salvario, in collaborazione tra la biblioteca e l’associazione Nessuno è nato uno spazio dedicato ai bambini e ragazzi 3/ 11 anni, per conoscersi, emozionarsi, stare bene, un luogo in cui poter leggere, scoprire il mondo e sognare.

L’ inaugurazione ha avuto molto successo, quasi una cinquantina di bambini, accompagnati dai loro genitori, si sono alternati nello spazio, hanno sfogliato i libri, disegnato, colorato e, non da ultimo, socializzato.

La mattinata era all’insegna della frase la biblioteca che vorrei con fogli alle pareti in cui bambini e genitori potevano scrivere i loro desideri sull’utilizzo di quello spazio; una possibilità di esprimere idee per renderlo familiare, arricchirlo, renderlo un’isola di creatività.

Lo spazio sarà aperto tutti i sabati mattina e, una volta al mese, vi si svolgeranno laboratori creativi di vario genere.

Franca Guiot

francag@vicini.to.it

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