Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Trattori, proteste e sovvenzioni

La protesta dei trattori finisce per oscurare i problemi dell'automotive

Mette un po’ i brividi il nome di “Marcia su Roma” scelto dal movimento dei Trattori per la loro discesa verso la Capitale. Certo che se è vero che per un litro di latte viene riconosciuto al produttore mezzo euro e noi ne paghiamo 1,95, o un chilo di melanzane 0,56 euro/kg alla produzione e al supermercato 2,88, allora ragioni per la protesta ce ne sono.

Però, visto che nel mirino c’è la politica agroalimentare dell’UE, viene la curiosità di dare un’occhiata anche alle sovvenzioni.

Le risorse della nuova Pac*

Le risorse messe sul piatto da Ue e Italia (36,6 miliardi di euro) sono invariate rispetto alla scorsa programmazione.

I pagamenti diretti vengono erogati con regole differenziate: la parte più sostanziosa (1,67 miliardi) è il pagamento di base al reddito che ha valore medio 167 euro/ettaro, con tendenza a scendere di anno in anno e, a lungo termine, cessare. In questo livellamento, a perderci sono le imprese che avevano le sovvenzioni maggiori, le più grandi.

Per ottenere il pagamento di base, l’agricoltore deve anche rispettare un insieme di adempimenti che vanno sotto il nome di Buone Condizioni Agronomiche Ambientali (Bcaa) e undici Criteri di Gestione Obbligatori che contengono le varie normative e gli obblighi per la sicurezza sul lavoro. Inoltre la distribuzione territoriale non è omogenea.

Nello specifico la Bcaa 7 stabilisce l’obbligo della rotazione colturale sui suoli dedicati a seminativi. Su questo ci sono poi deroghe mirate, ad esempio per le aziende del Sud e quelle di montagna.

Una peculiarità molto citata della nuova PAC è l’obbligo, per le aziende seminative, di destinare a riposo ogni anno il 4% dei terreni. L’obiettivo è aumentare la biodiversità, migliorare la qualità dei suoli e ridurre l’erosione.

Tuttavia nel computo del 4% possono valere sia porzioni di campo lasciate a riposo, fasce non coltivate o i bordi inerbiti, sia elementi non produttivi, come boschetti e alberi, stagni, canali, terrazzamenti, strade bianche e così via. Anche in questo caso si prevede una serie di deroghe, come ad esempio le aziende sotto i 10 ettari o quelle i cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di foraggio.

Ecoschemi

La nuova Pac introduce quella che viene definita architettura verde, con diverse tipologie di impegno che hanno lo scopo di aumentare la sostenibilità ambientale del settore primario, con pagamenti associati, come quello per la riduzione dell’antimicrobico (376 milioni), o la salvaguardia degli ulivi di valore paesaggistico, o ancora la protezione delle api.

Fra le sovvenzioni più significative: le stalle virtuose che riducono l’impiego di antibiotici ricevono un pagamento che va dai 66 euro a capo per i bovini da latte fino ai 24 dei suini. Per il benessere animale, una serie di pratiche virtuose, si prevede una quota di 240 euro per i bovini e 300 euro per i suini,

Un pagamenento di 120 euro è previsto che nelle aree dedicate a colture arboree (frutteti, oliveti, vigneti, eccetera) praticano l’inerbimento dell’interfila; 220 euro/ettaro per le superfici olivetate di particolare valore paesaggistico e storico, 110 euro ad ettaro, sull’avvicendamento delle colture, norma che tuttavia impone anche delle restrizioni all’impiego degli agrofarmaci.

Visto il ruolo dell’apicoltura nell’ecosistema, vengono riconosciuti alle aziende seminative e a quelle arboree 250 e 500 euro/ettaro rispettivamente, nel caso dedichino una parte alla semina di essenze di interesse apistico.

Il terzo livello di sovvenzioni è destinato alla zootecnia e si hanno ad esempio 123 euro per le vacche da latte in montagna, oppure 118 euro per le vacche nutrici da carne.

Sul fronte delle produzioni vegetali ci sono colture particolarmente redditizie, quali la barbabietola da zucchero (658 euro ad ettaro) oppure il riso (336 euro). Nel primo caso si vuole tutelare quel che rimane della filiera saccarifera nazionale, nel secondo si vogliono compensare i risicoltori che hanno perso reddito sul fronte del pagamento di base.

Il Sostegno ridistributivo al reddito

Il 10% delle risorse del Primo Pilastro è invece dedicato al Sostegno ridistributivo al reddito, che di fatto mira a sostenere le aziende medio piccole. Si ritiene infatti che le aziende di piccole dimensioni siano da tutelare, in quanto rendono vivo il territorio e ne sono custodi. Inoltre si riconosce alle realtà piccole una scarsa capacità di resistere ai momenti di crisi, come quello che stiamo vivendo.

Il sostegno viene erogato sotto forma di pagamento pari a 81,7 euro ad ettaro per le aziende sotto i 50 ettari e sopra 0,5 ettari. Ma al massimo una azienda può ottenere il sostegno per 14 ettari.

Infine un Sostegno complementare al reddito per i giovani agricoltori viene erogato sulla base degli ettari per ogni anno, fino ad un massimo di 5. L’importo è 83,50 euro/ettaro. Vi è però un limite massimo di 90 ettari.

La gestione delle domande degli agricoltori rimane regionale (i bandi, le graduatorie, l’assegnazione dei fondi e i controlli), come anche la suddivisione del budget. Ad ottenere le maggiori risorse è la Sicilia, con quasi 1,6 miliardi di euro, seguita dalla Campania, con oltre 1,2 miliardi, e al terzo posto troviamo la Puglia, con circa 1,2 miliardi.

*https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2023/03/27/la-nuova-pac-in-sintesi-tutte-le-novita-da-sapere-spiegate-bene/78251#risorse-pac

Il primo punto del programma degli agricoltori di Riscatto Agricolo riguarda la riprogrammazione del Green Deal. La richiesta è di una “revisione completa della politica agricola europea in quanto di estremismo ambientalista e a discapito della produzione agricola e dei consumatori”. Alla luce di quanto sopra, erogazioni ed obblighi, sarà forse più semplice per il lettore valutare il tenore delle proteste.

Per non menzionare le peculiarità dell’imposizione fiscale nel settore. Ma non è che i trattori dovrebbero essere diretti ben altrove che non alla sedi del Governo?

Mentre i trattori sfilano sui corsi della città con le bandiere, i lavoratori di Mirafiori scioperano per difendere il loro posto di lavoro. Dovremo assistere alla marcia su Roma delle Panda 1,1?

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

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