“La gente è affamata d’amore perché siamo troppo indaffarati, aprite i vostri cuori oggi, nel giorno del Signore risorto, e amate come non avete mai fatto” (Madre Teresa di Calcutta)

 

Caterinette 2.0

Ancora simbolo di industriosità,  giovinezza e  speranza nel futuro

I vecchi torinesi hanno memoria delle  “caterinette”, le giovani sartine chiamate così in onore di Santa Caterina d’Alessandria, loro protettrice. Protagoniste di Addio giovinezza,  commedia teatrale di Camasio  e Oxilia e del successivo adattamenti cinematografico, lavoravano negli atelier di moda, e hanno contribuito a rendere la nostra città centro importante per l’eleganza nei primi del ‘900.

Coprivano il 20% della forza lavoro femminile e prestavano la loro opera  in sartorie, laboratori artigianali, negozi, o a domicilio. La gavetta di queste giovani apprendiste iniziava  molto presto, intorno ai dodici anni, inizialmente con incarichi di pulizie e commissioni; all’apprendistato vero e proprio si accedeva più tardi, dapprima con compiti circoscritti (orli, sorgetti) fino ad apprendere i segreti del mestiere dalle colleghe più esperte con un percorso lungo e arduo. Fino alla Seconda guerra mondiale Torino contava numerose sartorie, molte delle quali si affacciavano   sotto i portici del centro  e rendevano la nostra città capitale italiana della moda femminile, mentre Napoli lo era della moda maschile.  Quella delle caterinette è stata anche una storia di sfruttamento di giovanissime a cui le titolari  cedevano a fatica  le proprie conoscenze temendo il furto del mestiere. Per questo motivo le lavoratrici organizzarono diverse proteste per rivendicare condizioni migliori, come la giornata di riposo  e aumenti salariali. Nel 1920 un loro sciopero durò ben trentaquattro giorni. La Società nazionale di mutuo soccorso per le giovani operaie fondata a Torino, vide  una forte partecipazione delle sartine. Se allora molte delle addette provenivano dal sud Italia, oggi  un’alta percentuale di  lavoratrici del settore sono  straniere, a realizzare il sogno dell’ indipendenza economica nel segno del “fare” torinese.

 

In occasione delle NITTO ATP Finals , evento in cui Torino è divenuta  il centro del mondo sportivo, il 16 novembre 2024   si è tenuto il 3° Meeting della Sartoria Torinese – Festa delle Caterinette, organizzato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA) Torino. Si è celebrato   il ritorno dell’Alta Moda  nella nostra città  e sono stati promossi i giovani talenti del settore: a contendersi il premio erano venticinque stilisti provenienti dalle principali scuole di moda e atelier di Torino ed è stata premiata Elisa Saponaro, nominata Caterinetta dell’anno 2024.

Il CNA sta organizzando una serie di incontri  sulla creatività artigianale nei vari settori:  moda, oltre che ceramica editoria, grafica nell’antica Sala Biblioteca del Circolo dei Lettori. Il 20 febbraio scorso  Elisa Saponaro ha presentato l’abito vincitore: un corsetto, indumento che realizza spesso e di cui è considerata ”regina”. Per intraprendere la propria attività, la stilista ha rilevato il marchio  La Merveilleuse”, manifattura confezioni per signora, e aperto un atelier in via Spotorno a Torino. La storica casa di moda, fondata da  Giuseppe Tortonese nel 1912, era localizzata nella regione di Vanchiglia ed era cessata negli anni ’60-70.

Anna Scotton

annas@vicini.to.it

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