Le pietre d’inciampo (Stolpersteine) furono ideate dell’artista tedesco Gunter Demnig per fissare, nel selciato delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.
Piccoli blocchi di pietra con una targa d’ottone, della dimensione di un sampietrino (10 × 10 com) vengono poste in strada davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questa iniziativa ha portato, a inizio 2019, all’installazione di oltre 71 000 “pietre”. La cinquantamillesima pietra è stata posata nel 2015 a Torino. I blocchetti si possono trovare in quasi tutti i paesi che furono occupati durante la seconda guerra mondiale dal regime nazista tedesco. Finora solo l’Estonia, Bielorussia e alcuni paesi balcanici non hanno aderito al progetto.
Rendiamo noti i prossimi appuntamenti torinesi.
Anna Scotton
annas@vicini.to.it
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