Dopo la pausa estiva, Urban Center Metropolitano si è ripresentato al pubblico con una mostra fotografica dedicata agli orti urbani.
Urban Center Metropolitano è un’associazione autonoma costituita per accompagnare i processi di trasformazione di Torino e dell’area metropolitana. Nasce nel settembre 2005 grazie a un accordo tra Città di Torino, la Compagnia di San Paolo e l’Associazione Torino Internazionale. Compito, costituire un luogo di confronto tra gli attori economici, sociali e culturali implicati nei processi di trasformazione della città. Nel 2010 la struttura diviene associazione autonoma anche dal punto di vista amministrativo.
Negli anni scorsi è stato l’organizzatore, tra tante iniziative, del ciclo di incontri 10 x 10 che ha portato nelle 10 Circoscrizioni storia e progetti (realizzati o in corso) delle trasformazioni urbane di cui la città è stata oggetto. Vicini è stato testimone e protagonista come moderatore di questi interventi. Oggi UCM si prepara a diventare sempre più strumento di dibattito democratico. E’ questa la rinnovata missione secondo l’indicazione del vicesindaco Guido Montanari: dal processo partecipativo per le misure che incidono nella vita dei quartieri all’approfondimento storico del contesto urbano, alla preservazione ambientale. “E’ necessario un capovolgimento delle prospettive. L’Urban center deve assumere indipendenza, diventare un ente terzo, con autonomia e dignità scientifica, in grado di promuovere il dibattito. Guidato da una personalità autorevole indipendente individuata da un bando pubblico. Non è il rafforzamento delle scelte urbanistiche prese dall’alto la sua missione”. Un processo dal basso che vedrà protagonisti i residenti di tutti quartieri.
Sulla sostenibilità economica e l’accreditamento della struttura di piazza Palazzo di Città Montanari ha aggiunto: “E’ indispensabile svolgere una ricognizione delle funzioni svolte dalle diverse fondazioni e associazioni che lavorano, insieme all’Urban Center, in capo all’Amministrazione Pubblica, da Torino Internazionale a Contrada Torino e a Smart City”. Per il vicesindaco è necessaria una collaborazione tra l’Urban Center e gli ordini professionali, le associazioni e i cittadini.
E’ quanto dichiarato il 15 settembre scorso all’ inaugurazione della mostra sugli orti urbani (fino al 27 ottobre all’Urban Center e sotto i portici antistanti) organizzata in occasione del Salone del Gusto e Terra Madre. Una rassegna fotografica che dà la misura concreta come in città le pratiche agricole possano occupare e dare nuova vita a spazi industriali dismessi, e offrire una presenza di produzione alimentare veramente a km zero.
Torino dispone di circa 2.000.000 di metri quadri di orti urbani e aree agricole e 700 orti tra quelli individuali e collettivi (dato del 2015), in continua crescita.
Nati dal recupero e dalla riconversione in spazi di coltivazione di aree dismesse, di luoghi di aggregazione sociale (scuole o case circondariali) o ancora di zone inutilizzate, gli orti urbani sono uno degli esempi più significativi di riqualificazione territoriale che genera benefici ambientali, sociali ed economici.
La mostra fotografica scaturisce da una collaborazione con Slow Food: il titolo “La rivoluzione dell’orto. Nuove pratiche e nuovi significati del coltivare in città”, percorso espositivo che racconta i casi più significatici e virtuosi di orti urbani, non solo nell’area metropolitana di Torino, ma anche in Italia e a livello internazionale.
Il progetto espositivo, è realizzato nell’ambito di Terra Madre Salone del Gusto (Torino, 22-26 settembre 2016). Attraverso gli orti urbani infatti non solo si assiste ad una ‘messa a valore’ di aree abbandonate, ma si recupera l’importanza delle stagioni e dei sapori autentici, si rispetta il ritmo della natura e si valorizza il prodotto locale. E sono uno stimolo al lavoro di ‘comunità’ e al coinvolgimento di bambini e adulti.
Mostra aperta dal martedì al sabato dalle 11 alle 18.
Ingresso libero.
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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