Il dibattito sui Poteri Forti è sempre aperto e si alimenta dalle varie occasioni originate da rievocazioni che si susseguono nella calendarizzazione di eventi storici.
Ma nel nostro tempo sono poteri forti quelli su cui facciamo i nostri acquisti, socializziamo, ci affidiamo per ogni tipo di informazione, ci forniscono e gli strumenti digitali. Vendendoci, spesso regalandoci la loro efficienza e le loro idee, puntando però al monopolio assoluto del loro mercato e sottraendoci la nostra privacy.
In epoca di pandemia sarebbe forse opportuno riflettere anche sulla fragilità dei Poteri ai quali è affidata la nostra società.
Il tema dei vaccini è quello che sta oggi mostrando tutta la debolezza dei nostri Governi. Al Consiglio europeo il Presidente Draghi lamenta che l’Europa si sente tradita dalla AstraZeneca, e davanti al Parlamento accusa alcune Regioni per i ritardi nell’erogazione delle vaccinazioni ai cittadini aventi diritto, per aver privilegiato categorie che dispongono di maggior potere contrattuale. Polemiche nei confronti dell’Europa arrivano da tutti i Paesi membri. Europa debole? Va ricordato che l’Europa non ha alcuna competenza, alcun potere in delega riguardo alla Sanità. Vaccini inoculati a categorie privilegiate: sono queste i Poteri Forti? Può essere ma non è il caso di cercare l’oscuro complotto. Il lungo elenco delle categorie che saltano la fila ricorda quando si parlava di lavori usuranti: alla fine del palo si scopriva che tutti i lavori sono usuranti, dalle fonderie all’Ufficio licenze caccia e pesca di Checco Zalone.
Per quanto riguarda la campagna vaccinale ci siamo trovati a dover chiamare in causa l’Esercito perché la campagna sembrava non decollare per deficienze logistiche. Il modello di solidità ed efficienza da tutti citato è Israele. Potevamo fare come Israele che ad oggi ha già vaccinato con la seconda dose oltre il 50% della popolazione? Non proprio, Israele ha fatto un contratto nel quale ha pagato il doppio il vaccino (Pfizer), assicurandosi le dosi necessarie (mentre all’Europa gli Stati membri hanno chiesto di ottenere un prezzo congruo; figuriamoci le polemiche se si fosse scoperto che avevamo pagato un euro in più di altri). Poi però hanno affidato la campagna vaccinale ad una organizzazione di medici indipendenti, la Maccabi Health Services che opera in outsourcing per conto del servizio sanitario nazionale: e, anche servendosi dell’esercito, hanno piazzato centri vaccinali dovunque: ospedali ma anche parcheggi, bar, palazzetti, in spiaggia, perfino all’IKEA. Dati i precedenti, proviamo immaginarci in una Regione fra quelle più tormentate: auto che si fiondano in affanno da un hub all’altro a cercare quello in cui si è prenotati a propria insaputa. Anziani smarriti riaccompagnati a casa a causa dell’overbooking. Pacchi di autodichiarazioni per sconfinare dal proprio Comune verso la più vicina sede IKEA.
Un contesto in cui si alimenta la nostra straordinaria capacità di trovare un colpevole “altro”. Ci è riuscito Gallera l’ ex Assessore alla Sanità Lombarda (quello di “per infettare me bisogna trovare due persone infette”). Tutti ce l’avevano con lui invece “Il problema era “Aria” e non io”, cioè la Società a cui la Regione aveva affidato la convocazione dei cittadini per la somministrazione.
Il Governo si trova ora di fronte ad un serio problema di conflitto legislativo; come imporre l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari. Da un lato c’è il diritto alla salute, diritto costituzionale; dall’altra il diritto alla “dignità e libertà dell’uomo” che può essere usato da chi si oppone alla vaccinazione. Il Governo sta lavorando su questa dicotomia utilizzando un precedente che riguardava l’obbligo della vaccinazione per il morbillo. Ma la fragilità imposta da questo conflitto potrebbe portare a contenziosi giudiziari epocali. Se si aspetta che siano i tribunali a risolverli diventa una faccenda tipo i furbetti del cartellino, nessuno ha ragione e nessuno ha torto, non ne usciamo più. Vedremo se il Governo sarà “debole” o riuscirà a spuntarla contro “questi” Poteri Forti. Un’ipotesi è quella di un demansionamento, da attivare per decreto; una scelta forte, visto il terreno mai esplorato.
Volgendoci alla nostra realtà di cittadini piemontesi: la Regione ha annunciato che entro metà aprile sarà completata la vaccinazione degli over 80, e di aver già comunicato a 735 medici di famiglia i nominativi di 47000 loro assistiti che hanno effettuato la preadesione alla campagna di vaccinazione, mentre altri 800 medici vi hanno aderito. Il 25 scorso sono arrivate 19000 dosi di AstraZeneca. Uno spiraglio di sereno nella tempesta.
Forse affidarci ai medici di famiglia fin dall’inizio sarebbe stata la scelta giusta. Il nostro medico conosce la nostra età, indirizzo, numero di telefono, patologie pregresse; tutto senza violare la nostra privacy.
Io speriamo che me la cavo, diceva il bambino del film di Lina Wertmuller con Paolo Villaggio.
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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