“Cosa sarebbe successo se…” è l’interrogativo da cui muove “La caduta. Cronache della fine del fascismo”, il saggio presentato dal suo autore Ezio Mauro, il 16 scorso. Modera Paolo Griseri già vicedirettore de “La Stampa”. Siamo nella chiesa di Via Col di Lana, la chiesetta che non ha trovato un santo che le desse il proprio nome, scrive “La Repubblica” (Nicola Gallino 14 gennaio)
L’incontro è stato organizzato da Franco Aloia un ex sindacalista che ha pensato di valorizzare quella zona della periferia con una serie di iniziative culturali prestigiose. Ezio Mauro ci tiene a ricordare il periodo in cui alla Gazzetta del Popolo la redazione collaborava con i sindacalisti come Franco Aloia; quando la Gazzetta entrò in crisi e tutta la dirigenza lasciò il giornale fu proprio l’appoggio dei sostenitori a permettere di continuarne la pubblicazione.
La definizione “Cronache” del titolo, spiega Ezio Mauro, deriva dal suo metodo: le visite ai luoghi, l’impronta di cronaca giornalistica con cui ha raccolto le testimonianze, la ricerca dei testi storici. Ed è da cronaca il suo racconto, con voce sommessa e particolari apparentemente insignificanti: Il finestrino dell’auto che si abbassa quando la moglie di Mussolini, l’unica che ha capito cosa sta davvero succedendo, ammonisce lui ed il suo segretario “voi due non tornerete a casa stasera”. O l’ambasciatore duca D’Acquarone che lo prende per il gomito per guidarlo all’uscita dove lo attende, non l’auto di servizio, ma un’ambulanza.
Secondo Ezio Mauro durante la caduta c’è stato un momento di equilibrio, durante il quale, è una tesi sostenuta da alcuni, si sarebbe potuti tornare ad un regime democratico, eliminando le incrostazioni del fascismo. Ipotesi, su eventi che non si verificarono. Eppure quando Hitler impose a Mussolini di far nascere una Repubblica (Ezio Mauro sottolinea repubblica), la Repubblica di Salò, testimonianze affermano che se il Duce non avesse aderito, l’esercito nazista avrebbe distrutto Torino, Milano e Genova: c’era bisogno di immagini per la propaganda e per non dare la sensazione agli Alleati che si stavano tirando i remi in barca.
Ci sono in questo libro molte risposte a quesiti rimasti irrisolti. Perché Ciano fu giustiziato? Poteva essere salvato? “E le intercettazioni telefoniche?”, suggerisce Griseri, Mussolini commissionava intercettazioni telefoniche di tutti, compreso se stesso, ma se ne era persa traccia: dove erano finite?
E infine, sollecita l’autore prevenendo la domanda del pubblico, può tornare il fascismo? No,senza esitazioni, ma quello che ci dobbiamo chiedere è cosa ne sarà dell’antifascismo.
Gianpaolo Nardi
gianpaolon@vicini.to.it
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