Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

La ricreazione è finita

Dario Ferrari Sellerio editore Palermo 2023

Se vi appassionano le storie che aiutano a comprendere un po’ meglio l’umanità che ci circonda attualmente e che in più lo fanno con occhio attento e disincantato al passato, “La ricreazione è finita” di Dario Ferrari vi piacerà tantissimo.

Il libro, che ha già ricevuto innumerevoli riconoscimenti ci racconta, attraverso la storia di un giovane ricercatore universitario dei giorni nostri, una generazione, quella attuale, che pare immobilizzata nell’attesa di un futuribile nulla e quella cresciuta negli anni del terrorismo che dal futuro invece si aspettava grandi cose senza essere riuscita ad incanalare l’entusiasmo in processi utili a cambiarlo veramente, quel futuro.

Sono due generazioni perdenti, quelle che Ferrari ci narra, ma l’autore ha la sapienza di mostrarcele attraverso una lente affettivo/ironica che ci conquista e ci porta a divorare le pagine e a soffrire quando finiscono.

Marcello è un trentenne dall’apparenza inconcludente, non si appassiona a nulla e niente sembra particolarmente emozionarlo: né la sua tiepida decennale relazione sentimentale, né l’idea di applicarsi allo studio universitario, tanto meno l’ipotesi di seguire le orme del padre nel bar di famiglia. Per una serie di eventi che inizialmente sembra solo subire, si ritrova ad essere scelto da un barone universitario di grande fascino e carisma per intraprendere uno studio su un terrorista morto in carcere che ha agito nella zona Versiliana negli anni di piombo. La ricerca, inizialmente intrapresa con pochissimo entusiasmo, lo prenderà talmente da portarlo a scoprire una verità sconcertante.

Nel frattempo ci avventuriamo nella divertentissima descrizione dell’ambiente gerarchico universitario, con le relative lotte interne per gestire le cattedre e gli assegni di ricerca, i concorsi pilotati, le correnti di pensiero che diventano di potere.

La verità emersa, lascia intendere l’autore, non sarà solo sui fatti storici del passato ma anche sulle consapevolezze che Marcello assume riguardo a sé e alle interpretazioni che lui stesso ha dato della propria vita fin’ora.

Tutto sommato ci piacerà pensare che Marcello non esca per niente sconfitto dalla storia: ricomprando tutti i libri del suo amico perché non se ne disperda la biblioteca e liberandosi elegantemente del legame con il sopravvalutato barone, si è infine dimostrato pronto a non perdere sé stesso e a mantenere intatta la sua levità.

Da leggere con affetto.

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


*