“A volte la tua gioia è la fonte del tuo sorriso, ma spesso il tuo sorriso può essere la fonte della tua gioia.” (Thich Nhat Hanh)

 

Le infradito in Kenya si riciclano.

Portare a nuova vita oggetti che non ci servono più, trasformare materiali di uso comune rivela particolare creatività e ingegno. Il riciclo è fondamentale nel moderno trattamento degli scarti, previene lo spreco dei materiali potenzialmente ancora utili e riduce il consumo di materie prime; rappresenta una strategia fondamentale nell’uso delle risorse.

Da alcuni anni il riciclo creativo ha assunto addirittura dignità artistica fine a se stessa: ci insegnano a trasformare  i tappi di sughero, o i rifiuti elettronici, o ancora le bottiglie di birra e quant’altro. Tutto questo accade in Europa, o in nord America.

In altri luoghi del mondo, come l’Africa, diventa un’attività che occupa migliaia di persone, crea sostenibilità, offre la possibilità di guadagnare qualcosa, di acquisire autostima e superare la sensazione di abbandono e miseria all’interno delle comunità.La fantasia e l’abilità, soprattutto delle donne, sono fondamentali.

A Kiwayu, ad esempio, una splendida isola antistante le coste del Kenya, si è consolidata un’attività commerciale di trasformazione del materiale di riciclo, permettendo in tal modo alla comunità locale di autosostenersi, con la creazione di attività in microcredito.

L’idea nacque dalla continua necessità delle donne di trovare sostentamento economico per le famiglie. E poiché non tutto il male viene per nuocere, esse hanno inventato una forma di reddito con quanto si trova a portata di mano: tonnellate di scarpe di plastica che le correnti e le maree trasportano continuamente verso l’isola di Kiwayu da ogni parte del mondo. Da un iniziale casalingo utilizzo, è nato un vero progetto con l’aiuto del WWF e della cooperativa Uniqueco. Le ciabatte infradito, piaga e minaccia concreta di inquinamento delle coste, vengono oggi raccolte e lavorate, trasformate in oggetti straordinari che sono commercializzati in vari Paesi.

La produzione di manufatti si è via via specializzata, la fantasia delle donne dell’isola trasforma le ciabatte in oggetti d’uso come borse, bottoni, tende, oppure di arredamento. Questo lavoro consente alle famiglie una migliore qualità della vita e la dignitosa consapevolezza di una comunità che riesce anche a salvaguardare l’ambiente in cui vive, ponendo rimedio dove la modernità provoca danni.

Le notizie sulle attività del riciclo a Kiwayu sono tratte dall’ampio lavoro documentativo della studiosa Annelise Della Rosa. Ha raccontato la sua esperienza, sull’uso dei materiali riciclabili da parte delle comunità, nel libro “The Art for Recycling in Kenya”, 2008 per le Edizioni Charta.

Rossella Lajolo

rossellal@vicini.to.it