Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

L’Ottocento alla Gam

Dalla ricerca sul paesaggio alla rappresentazione incisiva della figura femminile

L’Ottocento è stato il contemporaneo di 160 anni fa, proprio quando nasceva a Torino il primo museo d’Italia con una raccolta pubblica di arte moderna, voluto dai Savoia. A celebrare questa ricorrenza tornano sulle mura della GAM più di 70 opere della collezione  della galleria.

In un allestimento nuovo e valorizzante troviamo capolavori conosciuti come Dopo il duello di Antonio Mancini, L’edera di Tranquillo Cremona o Lo specchio della vita di Pellizza da Volpedo.

Curata dal direttore Riccardo Passoni e da Virginia Bertone, Conservatore Capo delle raccolte, l’esposizione  presenta  dipinti, pastelli, grandi disegni a carbone, sculture in marmo,  gessi e cere. Il percorso è organizzato attraverso otto sezioni tematiche: Nascita di una collezione, Nuove sensibilità e ricerche, La pittura di paesaggio al Museo Civico, Dalla Scapigliatura al Divisionismo e Ricerche simboliste tra pittura e scultura. Arricchiscono la mostra gli spazi monografici dedicati a tre grandi firme  della scena artistica torinese: Andrea Gastaldi, Antonio Fontanesi e Giacomo Grosso.

Tra le altre, colpisce l’opera originale di Francesco Mosso, un giovane  talento  destinato a morire a soli ventinove anni, La femme de Claude, una grande tela il cui vero titolo sarebbe dovuto essere L’adultera. E’  rappresentato il “dramma moderno” di una giovane donna vittima della violenza del marito, una delle prime immagini di quello che oggi definiremmo  femminicidio: una pistola a terra, la donna è adagiata su un letto disfatto,  lo sguardo  di terrore negli occhi.

E un itinerario interessante può essere proprio al seguito delle figure femminili: dal ruolo culturale assunto dalla maestra elementare raffigurata ne Il dettato di Demetrio Cosola, a quelle fissate in momenti della vita personale o lavorativa, o nella trasfigurazione di sapore preraffaellita dell’affascinante Sirena dipinta da Giulio Aristide Sartorio e soggetto della locandina.

Chiude la mostra l’unica opera a firma “rosa”, della torinese Evangelina Alciati, prima diplomata alla Regia Accademia di Belle Arti di Torino: si tratta di  Triste madre,  quadro di forte impatto che pone al centro della composizione una maternità vissuta in condizioni di drammatica povertà, che solo una sensibilità femminile poteva maturare.

Grazie all’impegno dell’Associazione Amici della Fondazione Torino Musei sono state restaurate e aprono l’esposizione i dipinti Ecco Gerusalemme, di Enrico Gamba, e Nobili in viaggio ora La Guida. Studio di castagni dal vero di Francesco Gonin.

ORARI: martedì – domenica: 10:00 – 18:00. Lunedì chiuso.(La biglietteria chiude un’ora prima)

BIGLIETTI: Intero 10 euro; Ridotto 8 euro Il biglietto è incluso nella visita al museo

SITO INTERNET: www.gamtorino.it

SOCIAL: Facebook: @torinogam, Instagram: gamtorino

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

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