Il Comitato per il NO alle modifiche della vigente Costituzione ha avuto la sua prima uscita pubblica martedì 15 marzo presso la Fabbrica delle E con un’assemblea aperta per i referendum contro l’Italicum e la riforma costituzionale, organizzata, insieme all’Associazione nazionale Partigiani d’Italia e al gruppo Abele.
La sala era piena, circa 200 persone, ed erano presenti diverse realtà associative e personalità del mondo culturale e politico piemontese e nazionale.
Presenti i rappresentanti, tra gli altri, di Arci, Fiom, No Triv, Acqua Bene Comune, Cgil, Usb, Libertà e Giustizia, Verdi-Girasole, Movimento Agende Rosse, Giustizia e Libertà. Numerosi anche gli esponenti del mondo accademico e intellettuale, tra cui Marco Brunazzi, Alfonso Di Giovine, Silvano Bellingi, Gianni Vattimo. Presenti il noto avvocato anti-Italicum Felice Besostri e Paolo Sollier, ex calciatore e oggi scrittore.
Al tavolo dei relatori Diego Novelli, Presidente del Comitato, Antonio Caputo, vice presidente e coordinatore e Gustavo Zagrebelsky, presidente onorario.
Ad aprire la serata l’intervento di Antonio Caputo, che ha auspicato un «Percorso comunitario e plurale aperto a tutti, senza connotazione partitica, per riappropriarci dei principi della nostra Costituzione contro il tentativo di stravolgerla nel suo impianto fondamentale condiviso da tutti, a colpi di maggioranza».
E’ intervenuto anche Gustavo Zagrebelsy. L’ex Presidente della Corte Costituzionale ha parlato di «Uno scollamento tra la Costituzione formale e quella sostanziale. Per questo motivo, il Governo dice che è arrivato il momento di adeguare quella forma a quella sostanziale, ma secondo me dobbiamo chiederci: la deriva materiale ci piace veramente? Noi siamo qui proprio per dire che quello che è accaduto negli ultimi 25 anni non ci piace e non vogliamo ufficializzarlo. La costituzione materiale è andata verso la degenerazione della democrazia e noi vogliamo combattere perché questo non venga istituzionalizzato».
Qui vi proponiamo un breve video dell’intervento di Gustavo Zagrebelsy , da noi realizzato, che argomenta come la seconda parte della Costituzione Italiana è inscindibile dalla prima e, a suo giudizio, le modificazioni che sono state (provvisoriamente) approvate non tutelino più tutti i cittadini, ma solo un gruppo di essi.
franco
direttore@vicini.to.it
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