Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Fiocca

Torino si ammanta di neve e subito si pensa che il clima impazzito ci voglia regalare  finalmente un Natale con la neve, come non si ricordava da tempo. L’immagine del davanzale innevato con il pettirosso che becchetta le bricioline è struggente, diciamolo. E quindi non vorrei, come recitava una pubblicità di qualche tempo fa, interrompere cinicamente un’emozione, ma chiunque fosse in città qualche giorno fa, quando la neve ha cominciato a cadere copiosa, si è chiesto se non sarebbe meglio che la neve non scendesse mai più, scomparisse proprio dal programma, come i dinosauri, e chi si è visto si è visto. Dopo due ore di nevicata sembrava di essere piombati nel surreale. File di tram fermi sulle rotaie, macchine per traverso, semafori impazziti. Due ore di tempo per arrivare da Vanchiglia alla Crocetta, diventati distanti come Vanchiglia Melbourne. Subito dopo, la delusione di non vedere arrivare, neanche in lontananza, un omino con la pala, un vigile, un gatto delle nevi. Abbiamo fatto tutti il cittadino fai da te. Chi spargeva sale davanti al proprio portone, chi spalava davanti al negozio, chi si rompeva un menisco. Le nevicate devono arrivare solo quando le cose funzionano, lo vuole capire questo benedetto meteo? Buona Natale a tutti.

Giulia Torri

 

giuliat@vicini.to.it

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