Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Salone o Saloon?

Com’era bello quando si andava al Salone del libro con l’animo leggero, sicuri di trovare, se si amava la lettura, tanti invitanti titoli, rarità di piccole case editrici e la straordinaria consapevolezza, forse un po’ esagerata, di essere tra amici.

Il prossimo Salone del libro torinese, con l’addio di Nicola La Gioia, si preannuncia una specie di fratelli coltelli che lascerà sul terreno qualche scalpo illustre e noi vittime del presentimento che di amici ne girino pochi.

Comunque vadano le cose la percezione di manovre politiche sotterranee e di antipatie non superabili, insieme a scelte più di logge che di cultura, sarà lì, a toglierci un po’ di quella impagabile sensazione di cui parlavo prima.

Peccato! Il salone del libro è stato  fino ad ora un orgoglio cittadino e ci dispiace moltissimo vederlo trattare alla stregua di un mercato qualunque.

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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