Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Tutto il resto è profonda notte

Italo Cremona alla Gam dal 24 aprile al 15 settembre 2024

Nata da una suggestione di Vittorio Sgarbi – come ha precisato il presidente della Fondazione Torino Musei Massimo Brocciol’esposizione è subito diventata un progetto condiviso tra la Gam e il prestigioso “Mart” di Rovereto, dove si trasferirà il prossimo autunno.

A vent’anni da un’analoga collaborazione per una mostra su Medardo Rosso i due musei si sono trovati concordi sulla necessità di dare risalto all’estro  creativo dell’artista  Italo Cremona (Cozzo, Pavia, 1905 – Torino, 1979).  Una delle figure più importanti della Torino novecentesca fu intellettuale poliedrico (pittore,  storico dell’arte,  scrittore, scenografo per il cinema e il teatro, docente di discipline artistiche). Circa 120 opere, tra dipinti e una selezione di disegni e di incisioni,  compongono una ricca rassegna che va dagli esordi metafisici alle  facciate “silenti” dei palazzi torinesi, ai nudi, agli autoritratti,  alle nature morte segnate dalla ricorrenza ossessiva delle pistole. La raccolta si deve al lavoro approfondito  delle tre curatrici Giorgina Bertolino, Daniela Ferrari ed Elena Volpato,  che hanno anche dato visibilità a pezzi patrimonio della Gam fin dal 1935.

Tutto il resto è profonda notte” è la frase con cui Cremona aveva concluso uno dei testi di “Acetilene”, rubrica che negli anni cinquanta firmava per “Paragone”, la rivista di Roberto Longhi. Il percorso espositivo segue la progressione cronologica delle stagioni creative dell’autore: una sala centrale del percorso, eletta a cabinet des folies, è dedicata alla prolungata frequentazione del fantastico, del grottesco e di quello che Sgarbi (collegato in video alla conferenza stampa) definisce il “surrealismo padano di una figura di artista solitario, capace di produrre capolavori di libertà e di genio”. Nella sala delle facciate, la visione si sposta sulle architetture torinesi, un motivo pittorico  sviluppato da Cremona lungo i decenni: prive di presenze umane, appaiono come le quinte di un inaspettato teatro cittadino.

La sezione finale “Un tappo che chiude…e apre” raccoglie un nucleo di  opere della Gam selezionate dal curatore Fabio Cafagna in dialogo con la raccolta dell’artista pavese: immagini, atmosfere  e squarci evocativi  posti in risonanza con i temi trattati in mostra.

 

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea – Via Magenta, 31 – 10128 Torino

Anna SCOTTON

annas@vicini.to.it

 

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