“Il settimo azzardo”, giovedì 18 luglio, ore 21.00, Cascina Roccafranca, Via Rubino 45, Ingresso libero
Interezza torna a Cascina Roccafranca con il nuovo spettacolo “Il settimo azzardo”.
Una giovane donna coscienziosa ma esasperata, uno strambo croupier di origini tzigane e la sua esuberante assistente intorno ad un tavolo da gioco. Il reale della crisi, il surreale del destino, la magia dei dadi e delle fiches si mescolano in un crescendo di lustrini e sorprese, di emozioni cangianti che spostano le prospettive di un orizzonte sempre meno definito.
Il futuro è sempre meno rassicurante, questa crisi rende tutti più perdenti. Prede delle preoccupazioni economiche, di ritmi di lavoro alienanti o della mancanza di lavoro, incastrati nell’assenza di prospettive e certezze. I passatempi altrettanto alienanti che ci scegliamo non risolvono il senso di angoscia.
Tanto vale giocarsela! Scommettere su soluzioni rapide e indolori, che ci facciano uscire in fretta da questa palude. Delegare sperando sia affidabile. Non abbiamo molto da perdere… E se gratta e vinci e slot machine hanno più distribuzione del pane ci sarà pure una ragione!
Una surreale partita col destino, fatta di tappe, in un crescendo che da divertimento e gioco conduce a disperazione e irresponsabilità. Una scorciatoia accattivante e seducente, lastricata di lustrini e paillettes. Ma c’è sempre un conto da pagare. Rien ne va plus, les jeux sont faits.
E’ possibile rovesciare il tavolo? Buttare per aria le regole?
Probabilmente siamo predestinati, oppressi e schiavi per malasorte. La crisi è un aguzzino ed è impossibile sfuggirgli. Chi nasce mediocre muore mediocre, fifone.
O forse esiste una strada diversa.
Seminare un po’ di bellezza negli angoli più grigi e monotoni dell’anima. Far dipendere la felicità direttamente da ciò che facciamo, dalle relazioni che ci scegliamo, da come costruiamo le fondamenta del nostro futuro. Forse…
Dal 2003 ad oggi, L’interezza non è il mio forte (http://www.interezza.it) ha messo in scena circa 40 titoli, raggruppati in progetti spettacolo diversi per tipologia e contenuto, dal femminile politico e sociale alle storia dei NoTav, dallo sguardo tagliente di Gaber a quello poetico irriverente di De Andrè, dai racconti della Diaz al G8 di Genova alle guasconerie cialtrone dei saltimbanchi che parlano di globalizzazione. Per arrivare alle attualizzazioni in chiave civile di spettacoli d’autore come Aspettando Godot e L’anima buona del Sezuan.
Il teatro è arte sociale, civile, quella forma d’arte che si occupa e si preoccupa delle questioni degli uomini, portando sul palcoscenico frammenti di storia collettiva così come interrogativi attuali e quotidiani, non solo per raccontare fatti, ma per far riflettere nella direzione dell’impegno civile. Il teatro è per Interezza teatro civile