Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

La guerra sull’etichettatura degli alimenti

Abbiamo spesso seguito i webinar di Motore Sanità, organizzazione che realizza eventi di alto livello sui temi della sanità. Il 16 e 17 febbraio scorsi, Motore Sanità ha programmato il suo corso di aggiornamento annuale “Winter School” puntando come argomento su “Ambiente, nutrizione e Salute” e non sorprende che abbia scelto come sito Pollenzo, il tempio delle Scienze Gastronomiche.

Tra i temi trattati non poteva mancare quello dell’etichettatura, tormentone che periodicamente ci aggredisce: la carne fa male e va abolita, il vino è velenoso come e più del fumo. Il dibattito è frutto di un duello tra due modelli diversi e a volte opposti; la visione francese, secondo cui, ad esempio i formaggi ad alto contenuto di grassi (cito il sito myfitness pal: un bel 100 gr di Petite Pont L’evèque, 70% grassi, si smaltisce con 27 minuti di corsa o 1,6 ore di pulizie) sarebbero salvifici per le nostre arterie, e quella italiana del prosciutto di Parma e carbonara, che regala alle italiane (mhhh, un po’ meno ai loro mariti…) anni di vita più degli altri europei.

E’ il duello tra il Nutriscore francese e il Med-Index proposto dall’Italia. Il Nutri‐Score si basa (indovina un po’) su un algoritmo che analizzando gli elementi ritenuti positivi per l’alimentazione dai suoi progettisti (le fibre, le proteine e il contenuto di frutta e verdura) e quelli reputati, al contrario, negativi (il sale, lo zucchero, i grassi saturi e le calorie) in 100 grammi di alimento, assegna la valutazione complessiva in cinque colori, dal verde al rosso, e in cinque lettere, dalla A (salutare) alla E (non salutare), in base al risultato.
il Med Index è un sistema rapido ed immediato, strutturato come la nota piramide alimentare, non solo per riconoscere i prodotti alimentari salutari ma anche ad incentivare i produttori verso prodotti migliori e processi sostenibili. L’idea è un codice comprensibile per tutti i consumatori, anche se con scarsa alfabetizzazione alimentare, con al verticel’indicazione del numero di porzioni dell’unità di vendita,  nella fascia centrale l’apporto calorico espresso sotto forma di intensità dell’attività fisica consigliata, bassa, media e alta, tale che si possa realizzare, attraverso lo stile di vita, un equilibrio tra calorie consumate e calorie ingerite; un codice positivo (buono, più buono, il migliore) in antitesi al codice semaforico del Nutri Score; infine include nella fascia più bassa i tre criteri della sostenibilità, nutrizionale, ambientale e sociale in coerenza con l’agenda 2030 della sostenibilità. **
La guerra europea tra i differenti schemi di etichettatura proposti dalle nazioni, è partita con le migliori intenzioni per il benessere e la salute dei cittadini europei, ma ecco che si affaccia il mostrillo che spesso abita l’algoritmo, attivato (indovina un po’) dall’Intelligenza artificiale: è il “bias”, diciamo una predisposizione perversa alla distorsione. In questo caso, è la minaccia che il modello Nutriscore possa impropriamente essere utilizzato per modificare il paniere d’acquisto alimentare boicottando i prodotti emblema del Made in Italy.

Questo è il sospetto avanzato dalla relatrice, Maria Lisa Clodoveo, Professore Associato del Settore Scientifico Disciplinare Scienze e Tecnologie Alimentari all’Università di Bari, nel suo intervento a Pollenzo e nell’articolo da cui queste note sono tratte.
Il Med Index non si basa su un algoritmo come il Nutriscore, ma misura la sostenibilità di un prodotto alimentare, sotto il profilo nutrizionale, ambientale e sociale come ciato, attraverso una check-list. https://www.youtube.com/watch?v=grzNqLFoMs0&ab_channel=MariaLisaClodoveo

In realtà, spiega la Professoressa Clodoveo, anche l’idea di danni provocati dall’uso della carne è l’eredità di un passato in cui questa era consumata più volte durante la settimana, almeno dai ceti più agiati.

Intanto nella guerra delle etichettature è in corso un armistizio: la Commissione Europea ha tolto il tema dell’etichettatura fronte pacco (FOP) dall’agenda per i prossimi mesi, ogni decisione rinviata al 2024.

In questa guerra non bisogna però trascurare il fattore “tempo”; gli obiettivi politici fissano al 2030 la scadenza per gli obiettivi della strategia “Farm to Fork” che mira ad un approccio innovativo e più sostenibile per i nostri sistemi alimentari, incluso l’arresto dell’epidemia di obesità, fattore di rischio per le malattie metaboliche, cardiovascolari, neurologiche e neoplastiche, che riducono l’aspettativa e la qualità di vita della popolazione europea.

Per ora noi rimaniamo con “Sì, ma questa è pancetta, non guanciale. E ddai Giuda”

Gianpaolo Nardi

gianpaolon@vicini.to.it

*https://www.myfitnesspal.com/it/food/calories/petit-pont-leveque-387971629

**https://www.georgofili.info/contenuti/un-bias-nellalgoritmo-del-nutriscore-minaccia-la-dieta-mediterranea/25304 di Maria Lisa Clodoveo

v. anche AME Nutre N 3, gennaio 2022 Amenutre-03-gennaio-2022.pdf

Per una trattazione divulgativa di sicuro interesse sul Med Index https://www.youtube.com/watch?v=grzNqLFoMs0&ab_channel=MariaLisaClodoveo prodotto dalla Professoressa Clodoveo

Prof.ssa Maria Lisa Clodoveo
Dipartimento Interdisciplinare di Medicina
Università degli Studi di Bari

https://www.uniba.it/docenti/clodoveo-maria-lisa

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