Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

La Fondazione per l’Architettura incontra i protagonisti dell’architettura contemporanea

Si terrà l’11 ottobre il prossimo appuntamento del ciclo della Fondazione per l’architettura Looking Around. L’architetto ospite è Reinier de Graaf, socio di OMA (lo studio fondato da Rem Koolhaas nel 1975) e direttore di AMO, il centro di ricerca su temi non architettonici.

Nato a Schiedam nel 1964, l’urbanista olandese Reinier de Graaf si laurea presso l’Università Tecnica di Delft e consegue un master in architettura presso il Berlage Institute. Dopo alcune esperienze presso studi olandesi e inglesi, nel 1996 entra a far parte di OMA.

OMA (www.oma.eu), acronimo di Office for Metropolitan Architecture, è stato fondato nel 1975 da Rem Koolhaas insieme a Madelon Vriesendorp ed Elia e Zoe Zenghelis e nel 1977 ha visto l’adesione anche di Zaha Hadid. Pietra fondante dello studio è il volume “Deliriuos New York” che Koolhaas pubblica nel 1978, con il quale, a partire dal racconto della storia di New York e dei suoi edifici, si propone una riflessione sulla città moderna cercando di spiegare il motivo per il quale una città quasi per nulla pianificata abbia avuto tanta influenza nel dare forma alla nostra contemporaneità. OMA è organizzato in cinque uffici, uno per continente, e al suo interno lavorano 350 persone di 45 nazionalità diverse; segue più di 80 progetti in contemporanea in oltre 35 Paesi. A fianco della progettazione di edifici in tutto il mondo attraverso OMA, nel 1999 viene fondato AMO, un gruppo di ricerca che si dedica a discipline non architettoniche che includono la politica, l’editoria, i media, la moda e la sociologia. L’ospite di Looking Around ne è il direttore dal 2002.

Reinier de Graaf si è occupato per OMA della progettazione di edifici e masterplan in Europa, Russia e Medio Oriente. Tra questi, il complesso residenziale Holland Green a Londra, l’edificio modulare Rotterdam Timmerhuis, la sede di G-Star RAW ad Amsterdam, la “città verticale” De Rotterdam e le torri residenziali Norra Tornen a Stoccolma. Con AMO si concentra sul settore della riduzione dei consumi energetici, ad esempio attraverso il progetto Zeekracht, un masterplan strategico per il mare del Nord per il rifornimento di energia a livello internazionale, e The Energy Report, un programma per il rinnovamento dell’energia pubblicato con il WWF. Ha recentemente curato mostre a Roma, Venezia e Berlino.

L’incontro sarà moderato da Davide Tommaso Ferrando.

I PROGETTI

De Rotterdam o la città verticale

Inaugurato nel 2013, l’edificio De Rotterdam, anche detto “la città verticale”, con i suoi 160.000m² ha cambiato lo Skyline della cittadina Olandese; è tra gli edifici più grandi d’Europa ed è il più grande d’Olanda.

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Si colloca nello stesso quartiere disegnato dagli edifici di Norman Foster, Renzo Piano, Mecanoo e Alvaro Siza. È formato da tre torri alte 150 metri che sono parte del progetto di ristrutturazione del vecchio porto di Rotterdam, il Wilhelminapier, accanto al ponte Erasmus e lungo la Mosa. Un intervento che ha portato alla trasformazione del quartiere in una vivace zona convertita e ripopolata, dove sono confluite attività cittadine diurne e notturne, in una cornice architettonica d’eccezione. L’edificio deve il suo nome, De Rotterdam, ad una delle due navi della Holland America Line, conosciute per aver portato dalla penisola Wilhelminapier migliaia di europei verso gli Stati Uniti nel periodo dell’emigrazione di massa.

Il De Rotterdam si configura come una città nella città: occupa un’area equivalente a quella di un campo da calcio. Le tre torri interconnesse fra loro ospitano uffici, appartamenti, un hotel, sale per conferenze, ristoranti, negozi e una palestra. Dal punto di vista della tutela dell’ambiente, l’edificio è di classe energetica A ed è alimentato con energia proveniente dia pannelli solari installati sul tetto e da 9 turbine eoliche. Per la climatizzazione degli interni e per il riscaldamento, viene utilizzata l’acqua della Mosa.

Timmerhuis

È un edificio multifunzionale che ospita servizi comunali, uffici e unità residenziali. È pienamente visibile da una delle arterie principali di Rotterdam, Coolsingel, ed è circondato su due lati dalla Stadstimmerhuis (un edificio comunale del 1953); una collocazione che rendeva necessaria una composizione adattabile al contesto e in accordo con la pianificazione urbana di Rotterdam.

La scelta dei progettisti ha portato alla definizione di un volume modulare con unità ripetute che man mano che l’edificio sale in altezza arretrano rispetto alla strada e la composizione di celle più piccole crea un’impressionante forma complessa che riesce a mediare con le strutture esistenti: mantiene le stesse altezze dell’edificio comunale, mentre il basamento si colloca alla stessa altezza del Laurenskwartier, il quartiere storico circostante.

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Il sistema strutturale è altamente versatile e consente l’adattamento degli spazi a uffici o a residenza a seconda delle necessità e ha permesso la creazione di terrazze verdi sui livelli più alti; al livello della strada, la struttura permette di avere ampio spazio aperto, con moduli a strapiombo, e di non sconfinare in una zona interstiziale, favorendo il collegamento tra Timmerhuis e la città.

La richiesta dei commenti era che Timmerhuis fosse l’edificio più sostenibile nei Paesi Bassi. OMA ha affrontato questo imperativo attraverso il concetto chiave di flessibilità, e anche attraverso due grandi atri, che agiscono come polmoni. Essi sono collegati a un sistema di climatizzazione che immagazzina il calore in estate e il freddo in inverno e rilascia questa energia come aria calda o fredda, come richiesto. Le facciate in tripli vetri utilizzano un isolamento traslucido hi-tech che permette un’efficienza energetica senza precedenti.

Martedì 11 ottobre 2016 ore 18, Film Commission Torino Piemonte, Sala Il Movie, Via Cagliari 42, Torino

La partecipazione all’incontro è libera fino a esaurimento posti.

Angelo Tacconi

loris@vicini.to.it

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