Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

La donna gelata

Il romanzo di Annie Ernaux pubblicato in Italia nel 2021

” Ingenuità di mia madre, credere che la cultura e un buon lavoro mi avrebbero protetta da tutto, incluso il potere degli uomini”

La donna gelata, divulgato in Francia nel 1981, è stato pubblicato in Italia soltanto nel 2021 da L’Orma Editore .

Annie Ernaux, raccontando in questo romanzo la sua esperienza di donna, dall’infanzia degli anni Quaranta all’età adulta degli anni Settanta del secolo scorso, non sembra dipingere una figura femminile tanto distante da quella contemporanea.  

Scritto in prima persona, è la storia  di una donna cresciuta in un paesino del nord della Francia, in una famiglia sui generis dove i ruoli tradizionali sono praticamente capovolti.

Mia madre è la forza e la tempesta, ma anche la bellezza, la curiosità per il mondo, l’apripista sulla strada verso il futuro, che mi dice di non aver mai paura di niente e di nessuno. (…) Si porta in scia un uomo dolce e trasognato, dalla parlata pacata (…) Il mio, di padre, la mattina non esce, e se è per questo nemmeno il pomeriggio. Resta a casa. Sta al bancone del caffè drogheria, lava i piatti, cucina, sbuccia le verdure.”

Vive un’infanzia serena, sempre circondata dalle donne di famiglia che non si preoccupano “della polvere, della confusione“. I suoi genitori non interpretano i ruoli tradizionali dell’epoca, anzi vivono i loro compiti alla pari, in base alle propensioni naturali di ciascuno. Il padre trascorre molto tempo in cucina, esce raramente di casa e serve i clienti al bancone del caffè-drogheria di famiglia. La madre si occupa dei conti, esplora la città e i suoi dintorni e legge fiumi di parole stampate sui libri

E così la futura donna gelata cresce, studia, affronta la pubertà e comincia a osservare il mondo anche attraverso gli occhi delle sue compagne di classe e poi di quelle dell’università. Comprende che le altre madri  sono diverse dalla sua, hanno altre priorità, insegnano alle figlie  che per conquistare un uomo è necessario compiacerlo. Ascoltando e guardandosi intorno intuisce che la reciprocità dei sessi non esiste e che i suoi genitori rappresentano un’eccezione alla regola.

La madre le consiglia di studiare, di diventare qualcuno, “essere attrezzate per la vita”, ma la protagonista  imparerà che non basta la cultura e un buon lavoro a proteggersi da tutto, “incluso il potere degli uomini”.Gli anni universitari sono caratterizzati dalla libertà e  dalla “fame di tutto, di incontri, parole, libri, conoscenze”. Nelle pagine che descrivono quel periodo, la vita dei bar, delle aule universitarie, dei cinema, delle biblioteche si alternano al silenzio della camera della ragazza, quella dove lei ama leggere Sartre, Camus, Simone de Beauvoir. Giura a se stessa che la condizione femminile che accomuna la maggior parte delle donne non sarà mai la sua, pensa che a salvarla saranno le letture appassionate.

Poi però, arriva l’amore e, sicura che il suo lui possa essere un marito diverso da tutti gli altri, accetta la proposta di matrimonio condannandosi a un destino ben diverso da quello sognato.

Annie Ernaux racconta come ci si può dimenticare di sé, perdere la libertà, come si arriva a diventare una donna gelata. Nella narrazione la casa, la spesa, i bambini, il marito, le abitudini dilagano in tutto lo spazio e il tempo divorando ogni frammento dell’identità della donna e della sua indipendenza.

In questo romanzo si narra una storia individuale ma allo stesso tempo collettiva. L’autrice analizza i cliché, i comportamenti, i giudizi e i diversi trattamenti riservati ai due sessi in ambito educativo, universitario, sessuale, familiare, lavorativo.

Per la protagonista e suo marito l’ambiente domestico, il cibo, il lavoro e le vacanze non assumono mai lo stesso significato. Il mondo cambia a seconda degli occhi che lo osservano: una differenza di prospettiva sostanziale che consegna alla donna il ruolo più faticoso , la maggior parte delle rinunce per il bene della famiglia , come un destino ineluttabile a cui  non è possibile sfuggire.

Maria Cristina Bozzo

cristinab@vicini.to.it

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