Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. (Goethe)

 

Luci nel silenzio

Carlo Verdone fotografo

E’ un Carlo Verdone inusuale quello che ieri, al Polo del 900, ha presentato la sua mostra fotografica dall’evocativo titolo “Luci nel silenzio”. Il regista di tanti film conosciuti e amati per il loro carattere dolce/amaro e per l’elegante umorismo, si sdoppia qui in un fotografo dai toni intimisti e malinconici. Le foto ritraggono essenzialmente cieli carichi di nuvole, quasi tutti prossimi ad un temporale o comunque ad un evento inatteso e, in alcuni casi, minaccioso.

Il regista ha spiegato che generalmente non c’è gestazione per i suoi scatti, scaturiscono tutti da un’immediata sensazione o di appagamento o di rapimento estetico.

I suoi luoghi dell’anima, che si identificano essenzialmente con la sua casa di campagna fuori Roma e con il terrazzo, altissimo, della sua abitazione romana sul Gianicolo, lo attendono quasi sempre alla stessa ora, il tramonto, e nelle stesse stagioni: l’autunno e la primavera. Dice di non amare i colori piatti dell’estate, che sembrano non lasciare spazio alle gradazioni cangianti dell’anima.

Non a caso, alla domanda dell’intervistatrice, sulle prossime tappe fotografiche, Verdone parla dell’Irlanda, della Bretagna, dell’Islanda, posti in cui la linea dell’orizzonte sfuma fra i marosi e un cielo quasi mai dai colori rassicuranti.

Interessante l’attribuzione della sua matrice fotografica a modelli pittorici presenti nella sua vita fin dall’infanzia: il padre, attento collezionista d’arte, amava l’astrattismo, e il regista riconosce in tale corrente un potente modello formativo che ancora oggi lo affascina. Molto divertente a questo proposito l’episodio della sua conoscenza e successivo acquisto di un quadro da Yoko Ono, dal prezzo elegantemente taciuto ma ventilato come astronomico.

Altro tratto connotativo delle fotografie è l’assenza dell’umano. In una sola, quella scelta per la locandina della mostra, appare, molto in lontananza, una persona, da sola, sul lungo mare, quasi minuscola e persa nella vastità disarmante di terra e orizzonte.

Le foto, nate inizialmente come hobby e destinate, secondo l’autore a rimanere sconosciute ai più, sono state fortemente indicate da Elisabetta Sgarbi come degne di essere mostrate ad un pubblico allargato, sia per la qualità fotografica in sé sia per rappresentare un ulteriore strumento di conoscenza di un artista eclettico. Carlo Verdone è un uomo di spettacolo, un musicista, sceneggiatore, un attore. Le sue foto ci raccontano che, in più, è un uomo malinconicamente sfaccettato.

Durante l’inaugurazione della mostra al Polo del Novecento, è stata assegnata a Carlo Verdone la prima edizione del Premio Bosca Viaggio in Piemonte, riconoscimento che esordisce al Glocal Film Festival 2024.

23 Marzo – 14 Aprile
Dalle ore 10.00 alle ore 18.00

Galleria delle Immagini | Palazzo San Celso | Polo del ‘900 | Piazzetta Antonicelli, Torino

Giulia Torri

giuliat@vicini.to.it

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